Il Teatro Comunale "Nestor" riparte dalla necessità di redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economico e di un piano economico-finanziario per l'affidamento in concessione riguardante l'esecuzione di lavori e la gestione di servizi. È quanto ha stabilito la giunta Ottaviani nell'ultima seduta nella quale sono state indicate le linee di indirizzo da seguire per arrivare alla gestione esterna della struttura stante l'impossibilità del Comune a «provvedere ad una gestione autonoma dell'impianto per eccessiva onerosità e mancanza di personale adeguato». La questione è seguita da vicino dall'assessore al patrimonio Pasquale Cirillo che, recentemente, ha avuto anche diversi contatti con l'Atcl per studiare un percorso che conduca all'affidamento della gestione del "Nestor" con soddisfazione sia del pubblico, sia del privato
Lo scenario e il futuro
Da una ricognizione preliminare, effettuata da un tecnico dell'Atcl, Antonio Di Iascio, emerge uno scenario che vorrebbe il "Multisala Nestor" come una sorta di polo culturale integrato adibito a vari scopi in grado di attirare l'attenzione degli operatori e da renderlo fruibile a una vasta fetta di stakeholder. «Sommando gli abitanti del capoluogo si legge nel documento con quelli degli otto comuni limitrofi, la platea potenziale è di 155.000 residenti. Nei comuni rientranti nell'area "metropolitana" di Frosinone, risultano attive una sala cinematografica ("Trulli" di Veroli per 100 posti) ed una sala treatrale ("Antares" di Ceccano per 370 posti). Nel 2016, Frosinone e la sua provincia hanno registrato complessivamente 27.196 spettacoli di cinema, teatro, musica, danza, ballo, circo viaggiante, sport), per 963.000 ingressi ed una spesa al botteghino di 24,1 milioni di euro (dati Siae). Oltre al CineTeatro Nestor, si fa presente che nell'area di Frosinone opera il Fornaci Cinema Village (Multisala Sisto), con 9 schermi,di cui 3 dotate di tecnologia 3D per un totale di 2.700 posti. Nel 2014 (ultimo dato riscontrato), il Fornaci Village ha programmato 5.764 proiezioni registrando 391.298 ingressi, per una spesa al botteghino di poco inferiore a 2,6 milioni di euro. La collocazione del Fornaci Village, alla periferia di Frosinone e in prossimità dell'autostrada, fa propendere verso una potenziale utenza che privilegia spostamenti in auto dai comuni limitrofi o che si rivolge agli abitanti di località/frazioni del capoluogo (Le Rase, Valle Contessa, Pratillo, Vetiche, Frosinone Stazione, Scifelli, Valle Fioretta), mentre l'ubicazione del CineTeatro Nestor, favorisce gli abitanti del centro e coloro che possono fare a meno di mezzi di locomozione.
L'andamento nazionale non particolarmente brillante di spettacoli e incassi, la presenza di 14 schermi nell'arco di pochi chilometri e la vicinanza del multisala di Isola del Liri (3 schermi), che si pone come ulteriore punto di riferimento per numerosi comuni limitrofi, farebbero protendere per la ridestinazione parziale del Nestor prima di procedere alla messa a bando per la gestione.
Ferma restando la necessità di appurare la proprietà degli arredi delle sale, come suggestione di lavoro si immagina il Nestor come nuova "Casa della Cultura" in grado di ospitare: programmazione teatrale, concerti, film a prevalente carattere commerciale nella sala più grande; programmazione di film d'essai, convegni e seminari nella seconda sala;i rimanenti spazi, da ristrutturare, destinati a biblioteca multimediale e info point, sala prove e di incisione, ambiente di coworking per le associazioni culturali e turistiche del territorio. Una struttura così modulata potrebbe assumere un diverso appeal economico per i privati e per lo stesso Comune laddove ritenesse di riservarsi la gestione diretta. Soluzioni diverse appaiono al momento più aleatorie anche per la verosimile possibilità che il bando di gara vada deserto». Attualmente il "Nestor" consta di una superficie di 3.150 metri quadrati e le sue cinque sale possono accogliere complessivamente 1.226 spettatori con un potenziale volume di affari superiore al milione di euro. 
L'opportunità

Inoltre, è operativo il Dpcm 4 agosto 2017 che definisce le norme applicative del "Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali, previsto dalla Disciplina del cinema e dell'audiovisivo' (Legge 220/2016)". Il decreto definisce i soggetti beneficiari, i limiti massimi di intensità di aiuto, le condizioni per l'accesso al beneficio, le priorità nella concessione dei contributi e molto altro. La legge ha destinato alle sale cinematografiche 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, 20 milioni di euro per il 2020 e 10 milioni di euro per il 2021, per un totale di 120 milioni di euro per il quinquennio 2017 2021 così ripartiti: 60 milioni di euro alla riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse; 30 milioni di euro alla realizzazione di nuove sale; 18 milioni di euro alla trasformazione delle sale o multisale esistenti in ambito cittadino; 12 milioni di euro alla ristrutturazione e adeguamento strutturale e tecnologico delle sale, installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi. Le spese agevolabili sono quelle per: acquisto dei locali, lavori edili, impianti, arredi e poltrone, impianti per garantire l'accessibilità alle persone con disabilità. Ai contributi possono accedere le imprese di esercizio cinematografico italiane e l'investimento è rimborsabile fino al 50%. «Stiamo lavorando per giungere a una soluzione che faccia diventare il "Nestor" ancora più appetibile e ancor più punto di riferimento a livello non solo locale. È un patrimonio della città che stiamo cercando di valorizzare al massimo e contiamo presto di arrivare a una soluzione soddisfacente» ha detto l'assessore Pasquale Cirillo.