Oltre quattrocento milioni di euro come ristoro per i danni subiti dal comparto agricolo del Lazio a causa della straordinaria siccità della scorsa estate, che ha letteralmente messo in ginocchio l'intera filiera. Questa la risposta che arriva dalla Regione Lazio, tramite la delibera approvata ieri dalla Giunta, atto con cui l'ente ha di fatto riconosciuto l'eccezionalità dei danni causati dalla crisi nella calda stagione.
Ci sono voluti diversi mesi di lavoro per la Direzione Agricoltura, che ha dovuto quantificare i danni fino all'ultimo centesimo, ma ora il bilancio è stato stilato: i danni nel Lazio ammontano precisamente a 415.512.729,29 euro.
L'importo stabilito dalla Regione Lazio è frutto di un altro lavoro, quello svolto dai tecnici delle aree decentrate dell'agricoltura. Insomma, di tutte le sezioni provinciali di Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Viterbo, dove sono state raccolte le segnalazioni pervenute da tutte le imprese agricole locali, delimitate le aree e valutati i danni tali da compromettere fortemente le produzioni agricole.
Gli oltre quattrocento milioni saranno dunque così ripartiti: la fetta più consistente sarà concessa all'intero territorio di Viterbo, dove è prevista un'erogazione di oltre 273 milioni di euro; poi c'è la tutta la provincia di Roma, con oltre 61 milioni di euro; segue Frosinone, con oltre 37 milioni di euro di risarcimento per un bacino di 88 Comuni; penultima posizione per l'intero territorio di Rieti, con quasi 32 milioni di euro; ultima posizione per la provincia dalla vocazione agricola per eccellenza, quella di Latina, con 19 milioni di euro circa per 8 Comuni sui 33 totali.
Ma il gioco non è ancora concluso: la palla, adesso, passa infatti al Mipaaf, che dovrà riconoscere con decreto ministeriale l'eccezionalità dell'evento calamitoso.
«Siamo come sempre vicini agli agricoltori e alle loro giuste richieste» spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, soddisfatto per la manovra per cui ora si attende l'ultimo step, quello dell'approvazione ministeriale.