Truffe con false polizze o premi maggiorati. Cinque cassinati tra imprenditori, commercianti, liberi professionisti e dottori in legge hanno annusato "l'odor di truffa"e hanno deciso di presentare una denuncia in procura per fare chiarezza. Ma sarebbero almeno una decina i casi sotto la lente, sempre per le stesse ipotesi. Ad attrarre le (presunte) vittime nella rete, sarebbe stato un giovane e abile consulente di Cassino che facendo leva sulle sue capacità professionali ha fatto sottoscrivere non solo premi maggiorati nel ramo degli infortuni ma anche polizze vita risultate poi inesistenti.
I fatti
L'abile collaboratore dell'ufficio d'intermediazione avrebbe carpito la fiducia dei suoi clienti grazie alla disinvoltura dimostrata nel muoversi agilmente in un campo non accessibile a tutti. Con spiccate doti comunicative, offrendo tutte le informazioni relative ai prodotti di loro interesse, avrebbe prospettato la possibilità di stipulare le polizze richieste anche con differenti compagnie. In alcuni casi sarebbero stati addirittura i clienti stessi a chiedere al consulente se fosse stato possibile alzare i massimali, magari attraverso clausole specifiche. Fin qui nulla di strano. Finché, a distanza di un po' di tempo dalla sottoscrizione delle polizze vita, i cittadini avrebbero ricevuto una lettera di conferma circa il contratto già sottoscritto in cui, però, i conti non tornavano. Sarà per questo che cinque dei clienti coinvolti si sono rivolti al professore e avvocato Giuseppe Della Monica per fare luce sull'enigma.
Le contestazioni
Dopo aver ricevuto la lettera da parte dell'assicurazione, ad esempio, una delle clienti aveva notato un'anomalia sostanziale: l'ammontare del premio versato alla sottoscrizione era esatto ma l'importo del capitale assicurato, nonché il termine della durata del contratto, divergevano parecchio dall'originale. Anomalie comuni, sembrerebbe, a diversi clienti. Ogni volta che venivano chieste spiegazioni al professionista, lo stesso rispondeva che di certo c'era un mero errore di calcolo dalla direzione centrale. Senza ottenere esaustive risposte, i clienti hanno quindi deciso di chiedere un duplicato direttamente agli uffici centrali di ciascuna società assicurativa: una verifica che avrebbe portato a galla l'amara verità. I massimali afferenti a ciascuna polizza sarebbero risultati inferiori a quelli previsti, le polizze vita invece inesistenti. Le indagini vanno avanti e non si esclude che il professionista non abbia operato da solo. La cifra mancante si aggirerebbe sui 50.000 euro.