Ruba una Fiat Panda e la utilizza come ariete. Così sfonda la vetrina di una pizzeria di via Maria, ruba l'incasso e fugge.
Una volta intercettato dalla polizia, ingaggia una colluttazione con gli agenti e si ferma solo dopo che sono stati sparati due colpi in aria a scopo intimidatorio. È stato così arrestato dalla volante D.F., 34 anni, frusinate. La notte brava del giovane è finita solo l'indomani mattina quando ai suoi polsi sono scattate le manette al termine di un lungo inseguimento.
L'allarme è scattato nella parte alta del capoluogo quando il proprietario della Panda fa l'amara scoperta e denuncia il furto del veicolo. Gli agenti della questura, in servizio di controllo del territorio, decidono di tenere d'occhio la vettura nel caso qualche malintenzionato la utilizzi per compiere reati. Poco dopo, infatti, giunge, dalla parte bassa di Frosinone, la segnalazione dell'assalto in pizzeria.
Il locale, all'incrocio tra via Maria e via Mastruccia, è stato assaltato con la vettura usata a mo' di ariete. Sfondata la vetrina il ladro si è impossessato dell'incasso della serata e si è allontanato, sempre con la stessa vettura. La polizia passa al setaccio vari punti della città, finché, nella tarda mattinata, una pattuglia delle volanti, coordinate dal commissario capo Flavio Genovesi, finalmente si imbatte nell'utilitaria. A bordo c'è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Inizia l'inseguimento, fino a quando i poliziotti riescono a sbarrare la strada al fuggitivo. Quest'ultimo, non pago, tenta la fuga ancora: con fare minaccioso aggredisce un agente e cerca di dileguarsi, tentando di scavalcare un muro. Il poliziotto, dopo essersi rialzato, riesce a bloccare il fuggitivo con il quale ha una nuova colluttazione. A questo punto, a scopo intimidatorio, l'agente è costretto ad esplodere due colpi in aria per interrompere la fuga. L'azione sortisce gli effetti sperati, l'uomo, infatti, si arrende. Così D.F. finisce agli arresti. L'agente ferito si è fatto refertare dai sanitari del pronto soccorso del Fabrizio Spaziani. Per lui ferite guaribili in sette giorni.