Pestato e poi buttato giù dal terzo piano perché rifiutava dipagare mille euro. Giudizio immediato per due nigeriani di 31 e 42 anni con l'accusa di tentato omicidio ed estorsione. È quanto ha stabilito il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone davanti al quale, venerdì, i nigeriani, attualmente ancora detenuti, si sono presentati assistiti dagli avvocati Luigi Tozzi e Carcaterra. I legali avevano chiesto di procedere con il rito abbreviato condizionato all'audizione di alcuni testi e all'acquisizione dei tabulati telefonici. Ma il giudice ha ritenuto non necessari tali approfondimenti, ragion per cui il processo proseguirà conil giudizio immediato, così come, inizialmente, richiesto dalla procura di Frosinone. Il fatto contestato agli africani è dello scorso aprile. Stando alle accuse i due imputati farebbero parte di un'associazione che favorisce l'ingresso di connazionali sul territorio nazionale. La vittima si sarebbe rifiutata di partecipare e per questo avrebbe ricevuta la richiesta di consegnare mille euro. Al rifiuto il nigeriano sarebbe stato picchiato e poi gettato dal terzo piano dell'immobile in cui vive, nella zona industriale del paese. La caduta venne attutita dal fatto che l'uomo cadendo si è aggrappato alla grondaia che ne ha rallentato la discesa al suolo. Alla fine si procurò la frattura dei calcagni per quaranta giorni di prognosi. Gli accusati hanno negato di aver gettato il connazionale dal balcone, sostenendo che sia stato quest'ultimo, per sottrarsi all'aggressione. Due dei quattro aggressori vennero arrestati il giorno dopo dai carabinieri di Anagni. Il processo verrà celebrato ad aprile del 2018.