Urla, minacce e violenze. Poi botte, anche davanti alla loro bambina. Ma lei ha il coraggio di denunciare. Non c'è nulla di diverso rispetto alle altre storie di violenza, soprattutto perché nasce e si sviluppa tra le mura domestiche, dove spesso gli affetti più veri diventano i nemici da cui difendersi. A fare la differenza, in questo caso, è stato il coraggio della giovane mamma finita in ospedale, il coraggio di bloccare quella violenza perpetrata persino davanti agli occhi della sua bambina. Gli uomini del Commissariato di Cassino, coordinati dal vicequestore Alessandro Tocco - subito intervenuti - hanno denunciato l'uomo, compagno della vittima, per le violenze.
La Polizia di Stato invita sempre le donne vittime di violenza a non nascondersi ma segnalare sempre ogni tipo di abuso, sia fisico che psicologico. Dall'inizio dell'anno gli agenti hanno uno strumento in più per poter intervenire, con l'adozione del protocollo E.V.A. (esame delle violenze agite) da parte di tutte le questure d'Italia. La procedura consente agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare.