Peggio di Cassino fanno solo Frosinone Scalo, Ceccano e Colleferro in tutta la regione Lazio. Poi, con un valore di 84 (il limite massimo consentito dalla legge è di 50) nella classifica dell'Arpa Lazio stilata in base ai rilievi delle centraline poste in tutti i centri, si piazza la città martire.
È il terzo sforamento consecutivo, quello del 7 dicembre, dopo quelli che si sono registrati il 5 e il 6 dicembre. Una situazione che quindi, così come ogni anno, inizia a diventare preoccupante. E che quest'anno si arricchisce di un'altra "novità". A partire da ieri, e fino a domenica 8 gennaio, l'amministrazione comunale ha infatti deciso di sospendere l'isola pedonale.
I commenti
«Dopo il danno la beffa» il commento, più o meno corale, di tutti gli ambientalisti e attivisti della città che l'anno scorso, proprio di questi periodi, si battevano per avere la pista ciclabile in centro entro l'estate. È trascorso un anno ma, nonostante la petizione, della pista non si è vista neanche l'ombra. Un motivo in più per mandare gli ambientalisti su tutte le furie. Il noto attivista Edoardo Grossi commenta: «Ormai la corsa delle polveri sottili è inarrestabile, ha superato il limite massimo, che è 50 μg, raggiungendo 84 μg per metro cubo di aria, e oggi sarà peggio con i gruppi elettrogeni del mercatino. Mi sento in dovere, essendo membro della Consulta dell'Ambiente del comune di Cassino, di fare un appello, visto che chi lo dovrebbe fare non lo fa: cittadini non portate in giro i bambini, che sono i più esposti essendo ad altezza tubo di scarico. E se proprio è necessario uscire mettetegli una mascherina, non vergognatevi, nel vale per la loro salute, il loro futuro».
L'ordinanza sulla sospensione dell'isola trova anche la contrarietà delle famiglie, che sui social si sfogano: «Allora prepariamoci noi pedoni a dover subire il caos delle macchine parcheggiate in doppia fila con le frecce accese. Passeremo le feste a passeggio con i nostri figli a dover far attenzione quando attraverseremo sulle strisce i conducenti indisciplinati a darci la precedenza!».