"Chiedo perdono a mia madre e chiedo di entrare in una comunità. I miei debiti sono dovuti all'uso di cocaina e alle slot machine». Queste sono le parole che al gip che lo ha interrogato in carcere ieri mattina ha espresso M.S., 27 anni, di Frosinone, difeso di fiducia dall'avvocato Giampiero Vellucci. Il giovane è finito in carcere martedì scorso con l'accusa di estorsione aggravata e continuata in danno della madre di 60 anni. La misura restrittiva si è resa necessaria a seguito della reiterata condotta dell'uomo che, quasi quotidianamente, al fine di procurarsi il denaro per acquistare lo stupefacente, maltrattava sua madre con minacce e percosse, costringendola a continue sofferenze fisiche e morali. Il giovane aveva creato un clima infernale: voleva soldi. Sempre di più. Ma quando - stando a quanto ricostruito dalla procura di Frosinone - i soldi sono finiti, l'uomo ha cambiato strategia e ha cominciato a vendere ogni cosa che si trovava a tiro nella casa di famiglia.
Prima gli ori, sfruttando la possibilità offerta dai "compro oro", quindi ogni altra cosa che, al mercatino, o da acquirenti compiacenti, poteva consentirgli di raggranellare anche quei pochi spicci sufficienti a comprare un po' di cocaina. E così da casa sono spariti oltre ai preziosi anche piccoli elettrodomestici e oggetti d'arredo. A chiedere aiuto ai militari è stata proprio la donna. Gli uomini dell'Arma hanno raccolto la denuncia e hanno ricostruito il quadro di violenza quotidiana con il quale la madre è stata costretta a vivere. E alla fine la procura ha chiesto l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare che il gip ha firmato. Lacrime di pentimento, ieri, del figlio, che ha chiesto scusa alla mamma. Il ventisettenne, ha chiesto, inoltre, di entrare in una comunità.