Giusto due settimane fa un altro campano, che si nascondeva in Ciociaria, era stato arrestato a Frosinone in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Tra i 43 arrestati nell'operazione contro il clan Lo Russo del capoluogo partenopeo c'era infatti, anche un uomo che si era stabilito a Frosinone. Lì si era fatto una nuova vita e si era inserito nel contesto sociale. Tanto da aprire anche un'attività commerciale in pieno centro. L'inchiesta era stata condotta per i reati di associazione di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi comuni e da guerra. Nel corso delle investigazioni, inoltre, era emerso che uno degli indagati, non ancora arrestato, si era allontanato ed aveva aperto un pub «fuori da Napoli, forse zona Cassino». L'indagine ha riguardato lo spaccio di cocaina, eroina, marijuana e hashish nel rione don Guanella e in diversi quartieri tra cui, oltre a Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano. Sequestrate anche armi compreso un mitragliatore kalashnikov, cinque fucili, sei pistole, tre giubbotti antiproiettile e un migliaio di munizioni. Uno degli indagati aveva però deciso di troncare i ponti e allontanarsi dalla Campania. Ed aveva trovato una sistemazione a Frosinone. E lì aveva deciso di investire anche in un'attività commerciale. Tuttavia, il suo passato l'ha inseguito anche in Ciociaria dove è stato preso.