I cittadini di Frosinone sono quelli che nel Lazio producono la maggior quantità di rifiuti pro capite (598 chilogrammi all'anno), sono quelli spendono di più per la Tari (397 euro a testa) e Frosinone è il capoluogo che ha la percentuale più bassa di raccolta differenziata: 18%. Questa l'impietosa fotografia scattata da "Cittadinanzattiva" nel "Dossier Rifiuti 2017, pubblicato la scorsa settimana, annuale rilevazione dell'Osservatorio prezzi e tariffe dell'associazione che per il decimo anno consecutivo ha realizzato un'indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2017 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. In linea generale ammonta a 332 euro la tassa annuale nel 2017 sui rifiuti urbani nel Lazio, rispetto ai 300 euro di media nazionale e in lieve aumento (+0,6%) rispetto ai 330 euro del 2016.
Importo Tari
In testa, come detto, c'è Frosinone (397 euro con una variazione percentuale di un +3,4 rispetto al 2016 nel quale si pagavano 384 euro), seguono Roma con 383 euro pro capite con una diminuzione dell'1,5% (nel 2016 si pagavano 389 euro), Latina 335 euro (332 euro nel 2016 pari a un +0,9% nel raffronto), Rieti 325 euro (quota invariata rispetto allo scorso anno); chiude la graduatoria Viterbo con 221 euro a testa (anche per il capoluogo della Tuscia stesso importo della passata annata).
Produzione di rifiuti
I frusinati guidano anche la classifica parziale regionale di quantità di produzione ad abitante di rifiuti solidi urbani con 598 chilogrammi a residente; in seconda posizione si attesta Roma con 588 chili, poi vengono Latina 538 chilogrammi, Rieti 482 chili e Viterbo con 420 chilogrammi a testa per ogni residente.
Raccolta differenziata
Crescono i livelli di raccolta differenziata: nel 2016 (dati Ispra), si è arrivati a livello nazionale al 52,5% (+5% rispetto al 2015), stabile lo smaltimento in discarica che nel 2016 si attesta al 25%.
Nel Lazio, si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 42,4% (+4,9 % rispetto al 2015). La migliore performance è di Viterbo con il 48,9%, seconda Roma con il 42,9%, terza Latina con il 30,4%, quarta Rieti con il 23,9%, fanalino di coda con il 18%. Su scala nazionale la Campania è la regione più cara (418 euro annui), il Trentino Alto Adige quella più economica (197 euro).
L'incremento maggiore invece in Abruzzo (+6,5%), in particolare a Chieti dove la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è salita a 338 euro rispetto ai 270 del 2016 (25,2%). Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno si conferma la città più economica (149 euro all'anno), mentre a Cagliari spetta il primato di più costosa (549 euro).