Non si fermano all'alt di un posto di blocco dei carabinieri e fuggono. Rintracciati poco dopo dagli stessi militari, coordinati dal comandante Raffaele Alborino, in casa di uno dei due, dove nasce una violenta discussione. All'improvviso uno estrae una pistola e minaccia i militari. Dopo la colluttazione vengono arrestati.
Inoltre, scatta la perquisizione nell'abitazione e dopo una capillare ricerca vengono trovati anche circa 50 grammi di cocaina. I due finiti in manette e portati presso la camera di sicurezza della Compagnia sono due trentenni, uno del posto e uno calabrese, entrambi difesi dall'avvocato Antonio Ceccani. Oggi la convalida degli arresti.
La cronaca
Un pomeriggio di consueti controlli dei carabinieri della locale stazione si trasforma in un far west. I militari intimano l'alt all'auto con a bordo due persone, che invece di fermarsi decidono di darsi alla fuga. Ne nasce un rocambolesco inseguimento tra le strade della zona periferica della città. I fuggitivi pensano di averla fatta franca. Ma i carabinieri durante l'inseguimento prendono la targa dell'auto in fuga e risalgono così immediatamente ai dati del conducente. Poco dopo arrivano nell'abitazione dove si erano nascosti i due.
All'arrivo dei militari nasce una violenta discussione, i toni si alzano e uno dei due estrae una pistola minacciando i militari. Momenti tesissimi che finiscono grazie alla professionalità e freddezza dei militari. I due vengono bloccati e nel frattempo arrivano i rinforzi. Viene poi perquisita l'abitazione e sbucano, ben nascosti, cinquanta grammi di cocaina. I due trentenni vengono arrestati con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
Oggi l'udienza di convalida per una nuova operazione di repressione contro il fenomeno dello spaccio di droga. Anche se in questa circostanza è spuntata una pistola.