Il controverso servizio delle "Iene" sulla "Valle dei veleni" ha smosso le acque del fiume Sacco. Anche a Ceccano. A Palazzo Antonelli, infatti, si è svolto un tavolo tecnico per far luce su un provvedimento "monco": la disposizione n. 226 emanata il 19 novembre 2010 dal Commissario delegato al superamento dell'emergenza socio-economico-ambientale nella Valle del Sacco, ossia l'ex governatrice della Regione Lazio Renata Polverini.
Un atto che, facendo seguito alla disposizione numero 2 del 9 settembre 2005 firmata dal predecessore Piero Marrazzo e inerente la "Zona A" (Colleferro, Anagni, Segni, Ferentino, Paliano, Supino, Morolo, Sgurgola e Gavignano), estese le misure restrittive per l'uso dei terreni anche alla "Zona B" (Frosinone, Ceccano, Ceprano, Castro dei Volsci, Pofi, Patrica e Falvaterra), ma non includendo il divieto di coltivazione di specie vegetali per l'alimentazione umana e animale. «Lungo gli argini fluviali di Ceccano e dintorni - prende atto il delegato all'ambiente Alessandro Savoni - sono, infatti, interdetti esclusivamente pascolo di animali e movimentazione di terra, pertanto il Comando per la tutela forestale non può sequestrare prodotti agricoli e balle di fieno». Da qui la riunione a cui hanno preso parte il sindaco Caligiore, lo stesso Savoni, la segretaria generale Simona Tanzi, il dirigente Frank Ruggiero, il membro dell'Unità "Territorio e ambiente" Camillo Ciotoli e il comandante della polizia municipale Flaminio Alteri.
Le risultanze del tavolo tecnico
«Alla Asl di Frosinone - comunica il consigliere Savoni - richiederemo i risultati successivi a quelli delle analisi fatte in passato per verificare la presenza di beta-esaclorocicloesano nel sangue della popolazione residente a meno di un chilometro dal fiume e alla Regione Lazio gli aggiornamenti rispetto alla disposizione n. 226 e il riposizionamento dei cartelli di divieto nelle zone interdette». Infine, occhi puntati sul pascolo brado di Bosco Faito: «L'ordinanza sindacale n. 133 dell'8 novembre - fa sapere il delegato all'ambiente - sarà trasmessa al gruppo forestale dei carabinieri di Ceccano per garantire l'ottemperanza al divieto di pascolo nell'area ex Snia-Bpd», piena zeppa di amianto e rifiuti interrati.
La "sveglia" degli ambientalisti
È dallo scorso 5 giugno che il "Coordinamento interprovinciale per ambiente e salute - Valle del Sacco e Bassa Valle del Liri" e altre diciassette associazioni ciociare attendono risposte dalla dirigente ministeriale Laura D'Aprile (Divisione "Bonifiche e risanamento") e dall'assessore regionale all'ambiente Mauro Buschini dopo aver richiesto l'inserimento del suddetto divieto mancante e, ove necessario, il ripristino dei cartelli segnaletici. Una missiva accompagnatasi alla segnalazione della fienagione in corso in un lotto ceccanese in via Mulino San Rocco, una delle tante contro cui le forze dell'ordine hanno ancora le mani legate.