Otto anni per avere giustizia. È quanto ha dovuto attendere la famiglia di Marco Taglienti, l'operaio di 35 anni di Porrino, morto il 9 agosto del 2009, caduto dal tetto di un capannone industriale dello stabilimento Firema, a Recale, in provincia di Caserta.
Il giudice monocratico ha condannato a tre anni e sei mesi di reclusione Carlo Spalvieri e a due anni Francesco Mattiello e Alessandro Ferraro. Per questi ultimi due il giudice ha disposto la sospensione della pena. I tre sono stati condannati al risarcimento da 40.000 euro per ciascuna delle parti civili costituite. Il giovane monticiano, stando a quanto emerso durante il processo,stava sostituendo un altro operaio assente, anche se non era formato sulle norme di sicurezza da rispettare.
Stava asportando pannelli di amianto per conto di una ditta di Pescosolido quando, all'improvviso, è caduto facendo un volo di circa dieci metri. Immediatamente le persone che erano con lui hanno contattato i soccorsi. Sul posto il personale medico con un'ambulanza, con cui Taglienti venne trasportato nell'ospedale di Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Ma le ferite riportate non gli lasciarono scampo. Sul posto arrivarono i carabinieri egli ispettori del servizio di protezione e sicurezza dell'Asl per effettuare i rilievi di rito e ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.

La sentenza

Dopo otto anni è arrivata la sentenza per omicidio colposo.Tre i condannati: Carlo Spalvieri, Francesco Mattiello e Alessandro Ferraro.
Mentre sono stati assolti per non aver commesso il fatto Gianfranco Fiore, Roberto Fiore, Ciro Addenzio e Mauro Migliori.La famiglia Taglienti ha avuto giustizia dopo lunghissimi anni. La notizia della morte dell'operaio,molto conosciuto e stimato,sconvolse tutta la comunità della frazione Porrino, dove Marco viveva con la famiglia,in un'abitazione di via Colonnette,e tutti i suoi amici e familiari.