Uno dei fratelli ha scagionato gli altri due. Tutti e tre sono stati scarcerati, ma per chi ha ammesso di aver portato la cocaina in casa, il giudice ha disposto il divieto di dimora a Ceccano.
Si è conclusa così l'udienza di convalida a carico dei fratelli Sarti, Carlo, 34 anni, Luciano, 46, e Olindo, 49, quest'ultimo con un passato da calciatore, anche nel Ceccano. Erano stati arrestati dai carabinieri dopo che, nella casa abitata da Olindo e Carlo, a Ceccano, erano stati trovati cinquanta grammi di cocaina per duecento dosi.
Ieri, nel carcere di Frosinone, alla presenza del giudice Stefano Troiani e dell'avvocato Filippo Misserville, difensore dei fratelli, si sono svolti gli interrogatori. Tutti hanno risposto. Con Carlo e Olindo che hanno negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, sostenendo di non sapere nulla della cocaina. Hanno affermato che uscivano la mattina per lavorare, uno fa il volantinaggio, l'altro fa l'imbianchino, per poi tornare la sera. Il loro alloggio popolare - secondo la ricostruzione offerta al magistrato - restava per molte ore vuoto. E in quei momenti ne avrebbe approfittato Luciano per entrare. È stato quest'ultimo a riferirlo al gip. Ha spiegato di sapere che Carlo e Olindo erano spesso fuori e di essere entrato per nascondere la busta con lo stupefacente all'interno di un'intercapedine del mobile all'insaputa dei congiunti. «Nessuno si sarebbe accorto di nulla», ha aggiunto. Spiegando che poi sarebbe ritornato a prendersi la cocaina. La storia sarebbe finita lì. Ma sono intervenuti i carabinieri che hanno trovato lo stupefacente e arrestato tutti i fratelli.
Alla luce dell'esito dell'interrogatorio, il giudice ha convalidato l'arresto di tutti e tre, ma li ha anche scarcerati. Senza alcun obbligo per Olindo e Carlo, mentre ha scelto di allontanare da Ceccano Luciano cui ha imposto il divieto di dimora. L'uomo dovrebbe così trasferirsi in Lombardia.
L'operazione era stata effettuata nella notte di lunedì dai carabinieri della stazione di Ceccano.