Si nascondeva a Frosinone. Dove si era fatto una nuova vita e si era inserito nel contesto sociale. E dove ieri gli agenti della squadra mobile di Frosinone lo hanno trovato per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare della procura di Napoli e condurlo nella casa circondariale di Frosinone. Tra i 43 arrestati nell'operazione contro il clan Lo Russo del capoluogo partenopeo c'è, infatti, anche un uomo che viveva a Frosinone.
Le accuse contestate dalla Direzione distrettuale antimafia agli arrestati, per effetto delle indagini condotte congiuntamente da carabinieri e polizia, vanno dall'associazione di stampo mafioso, al traffico di sostanze stupefacenti, nonché alla detenzione e porto di armi comuni e da guerra.
Su indicazione dei colleghi partenopei, gli agenti della squadra mobile hanno arrestato un giovane, di origini napoletane, che, da qualche tempo si era trasferito a Frosinone, dove con la moglie gestisce un'attività commerciale in via Moro. Nel corso dell'inchiesta era emerso che uno degli indagati, non ancora arrestato, si era allontanato ed aveva aperto un pub «fuori da Napoli, forse zona Cassino», secondo le notizie acquisite nel corso dell'attività.
Le indagini si sono concentrate sul clan camorristico dei Lo Russo, attivo nell'area Nord di Napoli. Per l'accusa, gli affiliati al clan detto "dei capitoni" sarebbero dediti al traffico e spaccio di stupefacenti. Individuati anche i canali esteri di approvvigionamento dello stupefacente. Agenti e militari dell'Arma hanno documentato un centinaio di episodi di spaccio. In particolare sarebbero stati identificati gli spacciatori al dettaglio di cocaina, eroina, marijuana e hashish nel rione don Guanella e in diversi quartieri tra cui, oltre a Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano. Sequestrate anche armi compreso un mitragliatore kalashnikov, cinque fucili, sei pistole, tre giubbotti antiproiettile e un migliaio di munizioni.
In base alle indagini è emerso anche un particolare singolare. I narcotrafficanti, oltre a rifornire i Lo Russo, quando vendevano lo stupefacente agli altri clan erano tenuti a pagare una tangente di 10.000 euro. Appurati anche contatti con il Sud America. Nell'inchiesta hanno avuto un contributo anche collaboratori di giustizia, un tempo ai vertici dell'organizzazione.
Lotta allo spaccio, blitz dell'Antimafia contro il clan Lo Russo: fermato un indagato che si era trasferito a Frosinone
Frosinone - La squadra mobile ha individuato l’uomo che ora si trova nel carcere di via Cerreto. Decisivo anche il ruolo dei pentiti. Colpo al mercato degli stupefacenti
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