La Rai ha nuovamente puntato i riflettori sul giallo di Marina Arduini, la commercialista di Frosinone scomparsa il 19 Febbraio del 2007. I familiari di Marina e l'avvocato della famiglia, Nicola Ottaviani, sono stati infatti ospiti di Giancarlo Magalli nella puntata de "I Fatti Vostri" andata in onda questa mattina su Rai 2.

Nel corso della trasmissione, i familiari della commercialista sono tornati a chiedere giustizia su un caso ancora avvolto da ombre e misteri. Proprio grazie al mancato accoglimento, qualche giorno fa, da parte del Gip del tribunale di Frosinone, della richiesta di archiviazione del caso avanzata dalla Procura del Capoluogo, le indagini andranno avanti e ciò potrebbe consentire alla famiglia di ottenere le risposte che attende da ben dieci anni. 

L'avvocato Ottaviani, interpellato da Magalli, ha ribadito che i familiari hanno chiesto alla Procura di ampliare il campo delle ricerche, indagando verso tre direzioni che non sono state approfondite. La prima dovrà passare attraverso la verifica della banca dati nazionale dei cadaveri non identificati, nella quale si trova una donna che potrebbe corrispondere alla descrizione di Marina al momento della scomparsa. La seconda direzione da approfondire riguarda la necessità di riascoltare la donna che ha avuto l'ultimo contatto telefonico con la commercialista e che potrebbe chiarire aspetti importanti riguardanti le ore precedenti la scomparsa. Il terzo accertamento coinvolge, infine, i soggetti ascoltati nel corso di questi anni d'indagini. Gli stessi potrebbero essere stati, infatti, casualmente intercettati dalla direzione distrettuale antimafia nell'ambito di altri procedimenti e, in questo caso, le conversazioni sarebbero preziose per rintracciare eventuali riferimenti a Marina Arduini.

I familiari della commercialista hanno, invece, ribadito che per loro Marina sarebbe stata uccisa ed il suo corpo occultato. Il padre della donna ha, infatti, riportato il particolare della macchina di Marina ritrovata a due anni dalla scomparsa a Roma che, a suo dire, sarebbe stata lasciata lì da terzi molto tempo dopo. Mentre il nipote della donna ha posto l'attenzione sul furto dell'hard disk di Marina avvenuto qualche giorno prima che si perdessero le sue tracce, secondo il giovane, il furto potrebbe essere collegato alla volontà di qualcuno di far sparire prima eventuali prove di qualcosa e, poi, chi quel qualcosa lo conosceva in prima persona.

Gli elementi da approfondire, dunque, sono ancora molti e potrebbero portare alla svolta di un giallo che da troppi anni vede un'intera famiglia battersi per sapere quali sono state le sorti di Marina. Le indagini andranno avanti per i prossimi tre mesi e la speranza è quella che venga, finalmente, fatta luce sulla vicenda.