Si celebra oggi il Transgender day of remembrance, giornata internazionale per commemorare di transfobia. In Italia il cammino di sensibilizzazione è ancora molto lungo. Stando ai dati del rapporto mondiale 2016 sulle vittime di violenza transfobica, il Trans murder monitoring project, nel nostro Paese trenta trans hanno perso la vita tra il 2008 e il 2016. Il dato più alto a livello europeo.
In occasione di questa ricorrenza, i comitati di Possibile del territorio provinciale di Frosinone hanno organizzato venerdì scorso una tappa del tour nazionale di presentazione del Manifesto di Possibile. Manifesto che è stato lanciato a Milano nel mese di settembre. L'obiettivo è quello di sensibilizzare il maggior numero di persone su tematiche che, per troppo tempo, sono rimaste al buio.
L'evento, dal titolo "La grande questione T* in Italia", si è svolto all'interno del Grid a corso della Repubblica. «Per troppo tempo la politica ha volutamente ignorato l'esistenza delle persone transessuali - ha sottolineato Gianmarco Capogna, attivista del comitato Possibile "Spinelli" e referente del gruppo nazionale diritti di Possibile - Queste sono tematiche centrali nella costruzione di un nuovo patto sociale di cittadinanza che sia ampio, laico e, soprattutto, inclusivo. Abbiamo scelto di schierarci al fianco delle battaglie portate avanti dalla comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale e transgender, ndr) e, per questo, nel Manifesto abbiamo dedicato un intero capitolo con proposte chiare, nate dal confronto avviato in Italia con associazioni e attivisti».
Oltre a Gianmarco Capogna, al convegno sui diritti per le persone transessuali, hanno preso parte Roberta Mesiti (presidente Agedo Roma), Andrea Tiziano (presidente Beyond differences onlus), la dottoressa Antonella Palmitesta (presidente dell'associazione Nudi, composta da psicologi specializzati nei temi del benessere delle persone Lgbt). L'incontro è stato moderato dalla psicologa Roberta Casserri, attivista di Possibile Frosinone, e ha visto la partecipazione di Mariella Fanfarillo, madre di Olimpia, giovane transessuale alatrense a cui è stato riconosciuto il diritto di rettifica dei dati anagrafici in assenza di operazione chirurgica di riassegnazione del genere.
«La storia di Mariella e Olimpia - ha proseguito Gianmarco Capogna - è fatta di coraggio e determinazione. Ma è ancor di più una storia di amore e di felicità. L'amore di una madre che vuole soltanto il bene di una figlia e di una figlia che, abbracciata dall'amore della famiglia, sfida le difficoltà e le discriminazioni. Troppo spesso non ci rendiamo conto che dietro ogni transizione c'è una persona che ha le stesse nostre paure, fragilità, sogni. La nostra stessa voglia di felicità. Pensiamo a questo - ha concluso il referente del gruppo nazionale diritti di Possibile - e proviamo a fare una battaglia che rimetta al centro la felicità e non gli stereotipi e i pregiudizi».