Nuovo capitolo per il giallo di Marina Arduini. Il gip del tribunale di Frosinone non ha accolto la richiesta della procura di Frosinone di archiviare il caso della scomparsa della commercialista.
La scorsa settimana, infatti, il procuratore De Falco aveva chiesto di archiviare il procedimento aperto nei confronti di un imprenditore di Alatri, A.C., indiziato del delitto di omicidio e occultamento di cadavere, e di una donna, F.Q. Contro tale richiesta si era opposta la famiglia Arduini che ha chiesto di effettuare nuove indagini, allargando il campo delle ricerche.
E il gup del tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, ha chiesto di effettuare tre approfondimenti. Il primo, come chiesto dalla famiglia Arduini, è verificare la banca dati dei cadaveri non identificati nella quale si trova una donna, con un giubbino nero, che potrebbe corrispondere fisicamente a Marina com'era quando è scomparsa. Su tale corpo andrebbe fatto l'esame del Dna. Il secondo atto è sentire la signora che è stata l'ultima a parlare con Marina. E che potrebbe fornire indicazioni importanti sugli ultimi momenti prima della scomparsa. Il terzo accertamento è se presso la direzione distrettuale antimafia ci sono delle conversazioni, casualmente intercettate, nell'ambito di altri procedimenti in cui si fa riferimento a Marina Arduini.
La famiglia, che si è rivolta agli avvocati Gennario Gadaleta e Nicola Ottaviani, peraltro, chiedeva anche di sentire due pregiudicati della malavita romana, di origine romena. Il sospetto, avanzato dagli investigatori, è che Marina possa esser stata uccisa e il suo corpo fatto sparire. tale nuovo corso delle indagini viene accolto con soddisfazione dall'avvocato Giampiero Vellucci, difensore dell'imprenditore di Alatri, la cui posizione al momento non cambia. Visto che i nuovi accertamenti sembrano andare in tutt'altra direzione. Le indagini sono state prorogate per altri 90 giorni.