Botte agli ex suoceri nel giorno di Natale. E poi ancora minacce e atti persecutori. È stato rinviato a giudizio ieri il giovane di Piedimonte San Germano accusato di stalking nei confronti dell'ex moglie e dei sui (ex) suoceri. A marzo, come deciso dal giudice Scalera, si andrà in aula per instaurare l'istruttoria dibattimentale.

Le contestazioni
Era il Natale del 2014. Le incomprensioni tra i due coniugi, due ragazzi molto giovani, erano state ormai interrotte da una separazione, formalizzata nel settembre dello stesso anno. L'imputato, raggiunta l'abitazione della sua ex consorte, avrebbe preso a insultarla. Poi, stando a quanto denunciato dalla giovane, le avrebbe addirittura scagliato contro un vaso di fiori. Quando gli ex suoceri sono intervenuti in difesa della figlia il livello della violenza si sarebbe innalzato: calci, pugni, schiaffi anche contro di loro. Finiti, poi, in ospedale.
Scene terribili. La suocera, nella concitazione della lite, avrebbe spinto fuori di casa l'ex genero. «Mentre con una mano teneva il bambino, con l'altra mi ha sferrato un pugno in pieno volto» racconterà, poi, ai carabinieri. Nel mezzo dei rapporti ormai logorati tra i due genitori proprio la gestione, complessa, del loro piccolo. Non si sarebbe trattato neppure di un singolo episodio persecutorio, secondo la donna: più volte, in presenza del bambino, l'uomo avrebbe minacciato di morte sia la donna che i suoi genitori. «Ti squarto come un maiale», «Ti aspetto fuori dal lavoro», «Ti sgozzo. Saluta per l'ultima volta nostro figlio» sarebbero state solo alcune delle poco velate minacce che l'uomo avrebbe riservato alla sua ex moglie.
Non meno preoccupanti le minacce rivolte ai genitori della donna, nei confronti dei quali - stando sempre alle denunce presentate dalla donna, assistita dagli avvocati Antonio Valente e Nadia Di Salvo, ai carabinieri - avrebbe detto di voler mettere in atto violenze atroci, prefigurandone la morte. L'apertura del processo è stata fissata a marzo: in aula dovranno confrontarsi l'imputato e le parti offese, rappresentate dagli avvocati Valente e Di Salvo.