Perde l'equilibrio, cade dal primo piano della sua abitazione, la macchina dei soccorsi tenta di salvarlo portandolo in ospedale ma per lui non c'è nulla da fare: Antonio Marcelli muore in un letto del SS.Trinità di Sora. Classe 1938, il pensionato è stato trovato sul marciapiede di via Piemonte nella serata di domenica: a notarlo una donna residente nel palazzo che l'ha visto riverso a terra e si è spaventata. La donna, infatti, ha notato che l'uomo era ancora vivo e ha subito chiamato il 118: sul posto, nelle vicinanze del Distretto sanitario C, sono arrivati i carabinieri di Sora e un'ambulanza che ha caricato l'anziano e lo ha trasferito al Pronto soccorso del SS.Trinità.
«L'uomo era vivo, ma respirava affannosamente. Abbiamo sperato per lui, ma purtroppo non ce l'ha fatta» hanno commentato ieri i condomini che, appena sentite le sirene attorno alle 23.30 circa di domenica, sono scesi per strada per seguire le dinamiche del soccorso. La corsa in ospedale per salvare la vita all'anziano è stata una lotta contro il tempo. Purtroppo il cuore dell'uomo ha smesso di battere alle cinque di ieri mattina.
Ancora non si conoscono la data e il luogo dei funerali, sulla salma è stato eseguito, al momento, l'esame cadaverico esterno. Il servizio funebre sarà curato dalla ditta 2P. «Era un vicino di casa cordiale e disponibile - dicono alcuni residenti della zona – Una brava persona che salutava sempre cordialmente. La notizia della sua morte ci addolora molto».
L'uomo soffriva d'Alzheimer, era vedovo e viveva da solo. Circa due settimane fa aveva accusato un malore ed era stato ricoverato per qualche giorno in ospedale. «Siamo rimasti sconcertati alla notizia - dicono quanti lo conoscevano - I nipoti si erano raccomandati affinché non uscisse».
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo stava parlando al telefono, forse stava tentando di chiamare qualcuno per chiedere aiuto, dal momento che il suo cellulare è stato ritrovato per strada, poco distante dal corpo dell'anziano. Da quando la moglie era morta, il settantanovenne cercava di cavarsela da solo, senza coinvolgere i familiari e senza pesare su nessuno.