Nessuna risposta da Fca, neppure da Gentiloni. Nessuno, nonostante gli appelli e le lettere e l'indignazione generale sembra voler offrire un briciolo di speranza dopo che la mannaia del mancato rinnovo dei 532 interinali ha gettato nello sconforto non soltanto 532 famiglie. Ma l'intero territorio.
Dopo la lettera inviata da D'Alessandro per nome e per conto della Consulta dei sindaci del Lazio Meridionale e indirizzata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al ministro dell'Economia Pietro Carlo Padoan e all'Ad di Fca, Sergio Marchionne per sollecitare un tavolo di confronto - per tutelare i livelli occupazionali e fare chiarezza sul futuro del sito produttivo - tutto è rimasto lettera morta.
E questo è uno dei pochi casi in cui "nessuna nuova" non sembra far tanto rima con "buona nuova". Le speranze di avere rassicurazioni, di ottenere nuovi slanci in grado di indicare la progettazione di assetti lavorativi in grado di reintegrare le persone ora senza occupazione, sembrano sempre più flebili. «Il mancato rinnovo dei contratti - c'era scritto nella lettera della Consulta dei Sindaci - è avvenuto a pochi giorni di distanza dalla notizia relativa al calo delle vendite in Cina per Alfa Romeo e Maserati che avrebbe avuto come effetto il taglio della produzione negli stabilimenti Fiat Chrysler di Mirafiori e Cassino. Una circostanza inaccettabile sul quale il sottoscritto e tutti i sindaci del Lazio Meridionale, vogliono essere ascoltati e soprattutto informati delle strategie future di Fca». Poi a soffiare ancora nuovi venti di bufera ci ha pensato la scoperta dell'uso improprio da parte di un operaio, rappresentante sindacale, della 104: «Oltre al danno - hanno detto tra i denti gli interinali - pure la beffa».
«Per ora non ci hanno dato alcuna risposta né di cortesia né istituzionale – ha precisato ieri D'Alessandro – Attendiamo la convocazione di un tavolo da parte dei sindacati (che dovrebbe esserci giovedì, ndr) per chiedere come sindaci di poter partecipare, anche come semplici uditori. È una partita troppo importante per il territorio».