Affetta da un tumore agli occhi, all'età di tre mesi i medici sono costretti ad asportarle le cornee e a impiantarle delle protesi. La madre ha sfruttato il suo handicap e l'ha costretta a mendicare. L'accompagnava da una zingara in alcuni luoghi dove chiedere l'elemosina, tra cui l'abbazia di Montecassino, Fondi, Pontecorvo, Anagni. Il padre nonostante fosse al corrente della situazione, ha scattato anche delle foto, ma non per denunciare l'ex moglie, ma per ricattarla e avere i soldi della pensione della bambina. Queste le accuse nei confronti di due genitori, residenti nell'hinterland del cassinate. I fatti risalgono al 2014. I due all'inizio di quest'anno sono stati rinviati a giudizio per violenza in famiglia. La ragazzina, ora sedicenne, è stata affidata ai nonni materni. Il papà aveva fatto ricorso alla Corte d'Appello. Ricorso rigettato. L'adolescente resta a casa dei nonni, che non le fanno mancare il loro amore e le cure. Hanno anche investito un fondo, vincolato alla maggiore età della nipote. A tutelare la ragazzina, che si costituita parte civile tramite uno zio che adesso rappresenta il curatore speciale, è l'avvocato Eliseo De Francesco.

La storia
Una storia di violenza, di costrizioni quella di una bambina, all'epoca dei fatti dodicenne. Venuta alla luce la vicenda, nei confronti dei genitori si è aperto un procedimento penale, davanti al tribunale di Cassino. Il tribunale dei minori ha disposto, quindi, l'affido temporaneo ai nonni. Il padre per ottenere la ricollocazione della figlia nella sua abitazione, è ricorso alla Corte d'appello di Roma. Ricorso rigettato nei giorni scorsi, perché tra l'altro il genitore, sempre stando alle accuse, era consapevole che la figlia mendicasse. Aveva anche scattato delle foto, adducendo che voleva andare dai carabinieri per denunciare la donna. Ma in realtà è stato evidenziato che l'uomo con quelle immagini voleva ricattare l'ex moglie per farsi dare parte dei soldi della pensione. L'Inps aveva sin da subito dichiarato l'invalidità della bambina. Nel 2010 erano stati versati anche degli arretrati, ma i genitori, non li hanno mai investiti per le cure e il bene della figlia. Non sono mancati neanche atti di violenza nei confronti della piccola. Addirittura è emerso che quando i genitori le facevano il bagno, postavano sue foto sul web. Violenze subite anche quando la dodicenne era stata portata in Marocco dalla madre e il compagno di origine marocchina. In un caso il padre aveva anche sporto una querela contro la donna, poi ritirata. Ma i carabinieri fecero scattare subito le indagini. Gli atti arrivarono alla procura di Cassino. La bambina ascoltata anche davanti alla presenza di una psicologa. Il gip di Cassino, nel frattempo, aveva disposto anche il divieto di avvicinamento da parte dei genitori alla figlia. Per entrambi, come detto, c'è stato il rinvio a giudizio, per mancato sostentamento, impiego di minori nell'accattonaggio e violenza. Nel frattempo i nonni si sono rivolti al tribunale dei minori per far cadere la responsabilità genitoriale. La ragazzina vive con loro. Per lei solo amore serenità che non era mai riuscita ad avere.