Un carico di un chilo di hashish intercettato dai carabinieri e quattro ragazzi che finiscono agli arresti. È il 9 maggio. Da lì inizia un'indagine dei carabinieri di Alatri che ha permesso di risalire al fornitore di quella partita. Si tratta di un frusinate che, per recuperare quei soldi, 4.500 euro, avrebbe cominciato a perseguitare uno degli arrestati di maggio. Ieri, i carabinieri di Alatri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico del venticinquenne Ennio Cupido, di Frosinone. Questi è accusato di aver ceduto il chilo di hashish, dal quale potevano ricavarsi 2.312 dosi, danneggiamento seguito da incendio dell'auto della madre del debitore e di tentata estorsione. Secondo le accuse l'uomo avrebbe cercato in tutti i modi di recuperare i soldi della droga, arrivando a minacciare la madre di uno degli arrestati fino a incendiarle l'auto.
Stando alle accuse Cupido chiedeva con insistenza la restituzione dei soldi. In una conversazione intercettata, diceva: «Guarda, vedi di trovare questi soldi perché faccio la guerra!... Se no salgo sopra e faccio quello che devo fare... No perché io te lo ricordo sempre, perché io so il 20 cosa faccio se non mi arriva quello che mei deve arrivare... poi il 20 scoppia la bomba». Il riferimento è al fatto che l'arrestato sosteneva di dover restituire, a sua volta, ogni venti del mese le rate della droga ceduta ai quattro ragazzi, fermati a maggio.
Nel decidere per la misura cautelare, il gip ha ritenuto viste le modalità in cui si sono svolti i fatti che ci sia un pericolo di reiterazione degli stessi fatti. Il gip parla anche di «ostentazione del proprio status criminale». Ma fa anche riferimento al fatto che Cupido si sia autodenunciato. Infatti chiamò i carabinieri per chiedere di essere fermato altrimenti avrebbe ucciso - così diceva - il suo debitore.
Il gip ha concesso gli arresti domiciliari. Domani alle ore 11 è fissato l'interrogatorio di garanzia alla presenza degli avvocati del giovane, Marco Maietta e Tony Ceccarelli. Oltre all'arrestato ci sono tre indagati a piede libero per il reato di spaccio di droga, due ragazzi e una ragazza di Frosinone e Monte San Giovanni campano di 41, 33 e 23 anni. In casa di uno sono stati rinvenuti delle banconote false e un allaccio abusivo alla rete del gas, ragion per cui è scattata un'ulteriore denuncia per furto e detenzione di banconote false.