A una settimana esatta dalla cessazione del rapporto di lavoro di 532 interinali sul totale di 832 assunti la scorsa primavera nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, scatta lo sciopero e la mobilitazione. A chiamare a raccolta i lavoratori è la Fiom-Cgil che con il segretario Donato Gatti spiega: «Lo stabilimento di Cassino che doveva essere il rilancio del polo del lusso del marchio Alfa in Italia, è invece diventato un punto di debolezza, che ancora una volta l'azienda scarica sui lavoratori».
Per questo motivo i metalmeccanici della Cgil invitano tutti alla mobilitazione odierna con 8 ore di sciopero. «In particolar modo - spiega il segretario - auspichiamo la partecipazione degli interinali esclusi e di tutte le loro famiglie di questo territorio che rischia un nuovo impoverimento». Ma proprio le famiglie dei 532 esclusi, essendo molti dei neo assunti figli di operai della Fca sono divise e in lotta con chi invece, oggi vede salvaguardato il posto di lavoro dei propri familiari.
Sulla catena di montaggio scorrono rabbia e veleni. Facce scure. Nessuno parla più con nessuno. Un unico comun denominatore: la paura. Quella di non rientrare, per quanto riguarda i 532 interinali messi alla porta; quella di uscire il 31 gennaio, per quanto riguarda i 300 somministrati che hanno ottenuto una proroga di 3 mesi.

Il rebus e la beffa
Per questo gli stessi promotori dello sciopero sono cauti sui numeri e l'adesione è una vera e propria incognita: perchè se è vero che la rabbia è tanto e che il livido fa più male della botta, è altrettanto vero che i giovani esclusi sono fiduciosi di poter rientrare a febbraio quando il mercato dell'auto dovrebbe risollevarsi anche se, da quel che trapela, ancor prima di gennaio dovrebbero arrivare nuovamente dei trasfertisti da Pomigliano: circa cento unità. «Dopo il danno, la beffa», commentano in fabbrica Ma se questa beffa deve ancora trovare conferma è invece certo che Sergio Marchionne ha ricevuto da Fca un maxibonus in azioni del valore di circa 42 milioni di euro nell'ambito del piano di incentivazione 2014-2018 dedicato al top management per aver raggiunto gli obiettivi di bilancio prefissati dal Gruppo. E intanto se la Fiom oggi protesta, sabato al "Boschetto" le sigle firmatarie illustreranno invece l'intesa siglata l'azienda lo scorso 2 novembre.