Il cimitero e il rione Carelli nella tromba d'aria di domenica sera. Un camino volato, qualche lapide rotta, tegole delle cappelle cimiteriali divelte, saltata la guaina su un intero blocco di loculi, lumini, vasi per i fiori e rami spezzati sparsi dovunque: è il terribile bilancio del maltempo che domenica intorno alle diciannove si è abbattuto su Coreno Ausonio, mentre in chiesa si svolgeva la consegna delle medaglie ricordo ai familiari dei quarantatré corenesi che hanno perso la vita durante il primo conflitto mondiale. Il sindaco Domenico Corte, che sta coordinando personalmente le operazioni, sta valutando la possibilità di richiedere lo stato di calamità per poter garantire un indennizzo ai proprietari delle numerose piante abbattute dalla tromba d'aria. «Ringrazio i Carabinieri della stazione di Ausonia che insieme ad alcuni amministratori comunali hanno sgombrato la strada dai grossi alberi abbattuti dalla tromba d'aria e reso in brevissimo tempo percorribile la strada provinciale all'ingresso del paese, nonostante la corrente elettrica ad intermittenza», ha sottolineato Corte.
«All'uscita della messa – il racconto del sindaco – io e gli amministratori, allertati da alcuni cittadini, ci siamo resi conto che c'era stata una tromba d'aria che aveva lambito il paese e in particolare il centro storico ai Carelli. La strada provinciale bloccata da grossi alberi d'ulivo letteralmente sradicati, in zona belvedere al di sotto del cimitero, è stata liberata insieme ai carabinieri di Ausonia. Con il placarsi del cattivo tempo è stato verificato lo stato di tutte le strade comunali e sicuramente non ci si aspettava il disastro ritrovato in mattinata nella zona Carelli. La tromba d'aria in effetti aveva fatto più danni di quanto si potesse immaginare: alcuni tetti scoperchiati, buttato giù un camino e sradicate altre ecine e decine di ulivi. Danni anche all'interno del cimitero, dove sono volate alcune tegole a delle cappelle e la guaina su un intero blocco di loculi. Lumini, vasi di fiori e rami spezzati sparsi dappertutto»