Una città sconvolta dal dolore, annichilita dall'interminabile sequela di lutti, curva e in lacrime sotto il peso di una serie di episodi. apparentemente inarrestabile, che non trovano giustificazione razionale né spiegazione di altro tipo. Una lunga scia di sangue e di morte ha segnato per sempre un 2017 che ad Alatri tutti vorrebbero al più presto lasciarsi alle spalle, gettare in soffitta, nei cassonetti dell'immondizia. Morti che pesano come macigni sull'animo di ognuno e che inducono ad attenta riflessione sulla caducità di questa vita terrena. 

Ieri altri due decessi. Due donne, entrambe giovani e belle, dinamiche, innamorate della vita, mogli e madri di famiglia. Daniela ed Elisabetta, conosciute da tutti, amate, stimate, uccise da un male che si è accanito su di loro e che ha vinto la loro pur coraggiosa battaglia. 

Daniela Arcese avrebbe compiuto 50 anni sabato prossimo, 11 novembre. Abitava nella zona di Tecchiena, tra Mole Bisleti e Sant'Emidio. Ha combattuto per un anno e mezzo contro una malattia che lentamente ma inesorabilmente l'ha consumata fino a portarla via, nella giornata di ieri, strappandola all'amore dei suoi cari, dei suoi due figli (Luca e Matteo, 23 e 20 anni, entrambi brillanti studenti universitari). Non ce l'ha fatta più Daniela e, dopo un lungo peregrinare negli ospedali, da ultimo il San Raffaele di Cassino, è tornata nella sua abitazione e lì ha salutato per l'ultima volta la vita terrena per volare in cielo fra gli angeli più belli. 

I funerali di Daniela si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Mole Bisleti dove saranno centinaia le persone che accorreranno per abbracciarla ancora una volta. Un amore immenso quello che parenti e amici avevano per lei e che si è subito trasformato in dediche e pensieri sui social, sul suo profilo Facebook in particolare. 

"Non è bastato crederci, lottare, sperare come hai fatto da grande guerriera - ha scritto Giancarlo Pacitto - Ti sei dovuta arrendere al corpo provato dalla malattia. Ma so che lo hai fatto solo pochi secondi prima di lasciarci. Sei stata... e sei grande Daniela". E sempre Giancarlo ha voluto rivolgere uno speciale ringraziamento al personale medico ed infermieristico del San Raffaele di Cassino "che ha seguito ed assistito amorevolmente Daniela a casa, nell'ultimo tratto del suo percorso terreno, dimostrando grande professionalità ma soprattutto enorme sensibilità umana".   

Poi Sara: "Il tuo sorriso, La tua forza, Il tuo coraggio, Il tuo ricordo rimarranno indelebili nei nostri cuori. Ciao Daniela".  

Sonia: "È stato bello conoscerti, hai lasciato un bel ricordo dentro ognuno di noi...ciao bellezza infinita TVB...".

Fabio: "È stato bello conoscerti, averti come amica e come cognata e fare un pezzo di strada insieme, troppo breve per te, voglio sperare e credere che adesso tu sia in un mondo migliore, dove tu possa proteggere i tuoi figli e le persone a te più care, ciao Daniela, che la terra ti sia lieve".

Riccardo: "Non esistono parole per poter colmare un dolore e un vuoto così grande. Mi dispiace tantissimo. Sentite condoglianze a tutta la Famiglia. R.I.P".

Luisa: "Non posso tenerti per mano e allora ti tengo nel cuore. È li che sei e sarai presenza, eterna. Ed è quello il posto più bello che ho. Ciao Dani, grazie di tutto!".

Insieme a Daniela, sempre ieri, un'altra giovane donna ci ha lasciato, anche lei portata via da un brutto male contro il quale nulla ha potuto nonostante le cure e la dura lotta condotta negli ultimi mesi. Elisabetta Arduini aveva solo 42 anni, per qualche tempo aveva lavorato nell'ufficio Ragioneria del Comune di Alatri. Impiego poi lasciato per seguire a Ferrara il marito Massimiliano, militare dell'Aeronautica, nei suoi frequenti spostamenti che li avevano portati anche a Malta. Accanto a lei, in una stanza dell'ospedale civile della città estense, ha avuto fino all'ultimo respiro tutti i suoi cari, in specie il marito e le sue due figlie, di 22 e 12 anni. Era originaria della contrada Maddalena, dove aveva a lungo abitato e dove si era sposata. E nella stessa chiesa dove aveva coronato il suo sogno d'amore si chiuderà il cerchio della sua breve, troppo breve, esistenza: è lì infatti che domani alle 15 si celebreranno i funerali di Elisabetta. E sempre nella chiesetta parrocchiale stasera intorno alle 21 arriverà la salma della 42enne per una veglia funebre.

Il cielo oggi ad Alatri piange lacrime amare e intrise di dolore. Una cappa grigia e plumbea che soffoca e stringe il cuore. La lunga scia di morti si allunga e in molti, al di là dei fatti di sangue, iniziano a porsi domande angoscianti sul continuo aumento dei decessi dovuti a malattie tumorali in una provincia che la cronaca dipinge ogni giorno di più come avvelenata e con un ambiente duramente contaminato.