I 532 interinati Fca restano a casa. E con loro le speranze di un futuro di stabilità. Rimangono alla finestra, a guardare se la tanto agognata salita produttiva li riporterà nello stabilimento. Ma, intanto, loro e gli altri mille già pronti a scaldare i motori per il 2018 rimangono al di qua del cancello uno. I 300 fortunati varcano quell'ingresso ma senza certezze di stabilizzazione. Il dramma, per tutti, resta tale. E la politica, con ritardo, si mobilita. Ora deve alzare la voce affinché Fca possa sentirla e rimettere in circolazione contratti e ottimismo. Ma finora nessun segnale è arrivato all'indirizzo dei rappresentanti del territorio. Fca continua la propria marcia nella direzione tracciata. Così si alza il tiro e si tenta il tutto per tutto, provando a coinvolgere il governo centrale.

Un territorio nello sconforto
Ieri il Pd, con il circolo di Cassino, ha incontrato il vice ministro Teresa Bellanova, membro della segreteria nazionale del partito e vice ministro allo Sviluppo Economico. «La battuta di arresto da parte di Fca ha gettato il territorio nello sconforto e nella sfiducia con ripercussioni negative occupazionali anche dell'indotto dell'automotive che conta migliaia di altri addetti. Dopo anni difficili, gli indicatori economici avevano diffuso un ragionevole ottimismo. I cancelli della Fca aperti a tanti giovani avevano fatto ben sperare in scenari più favorevoli a un territorio che, ricordiamolo, è stato per anni l'avamposto delle politiche attive e degli investimenti. Oggi occorrono uno sforzo e uno scatto di orgoglio anche della politica». Questa la premessa che hanno portato alla vice ministro Bellanova al quale si sono appellati, il segretario del circolo di Cassino e consigliere regionale Marino Fardelli, il presidente del circolo Romeo Fionda, il vice segretario Armando Russo, Enzo Salera, Sara Grieco e Pierluigi Pontone alla presenza degli assessore regionali Lucia Valente e Guido Fabiani.
In primo piano, i parametri che non inseriscono il Cassinate in aree di crisi complesse. «Il nostro territorio non può risolvere le proprie ferite strutturali ed economiche se a pochi chilometri, in altre regioni, lo Stato offre sgravi fiscali alle imprese incentivando gli investimenti» hanno spiegato.
Presenti anche i parlamentari Nazzareno Pilozzi, Francesco Scalia e Maria Spilabotte, insieme al presidente del Pd provinciale Domenico Alfieri. L'obiettivo condiviso? Incontrare i vertici Fca. Un "progetto" nelle mire di tutti per avere finalmente un quadro chiaro delle reali intenzioni.

In pista tutti i comuni
Mobilitazione pure dai comuni del Cassinate, ugualmente interessati dal "flagello" delle mancate assunzioni. Carlo Maria D'Alessandro, a nome e per conto della consulta dei sindaci del Lazio Meridionale ha scritto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al ministro dell'Economia Pietro Carlo Padoan e all'Ad di Fca, Sergio Marchionne per sollecitare un tavolo di confronto per tutelare i livelli occupazionali e fare chiarezza sul futuro del sito produttivo.
«Il mancato rinnovo dei contratti - si legge nella missiva - è avvenuto a pochi giorni di distanza dalla notizia relativa al calo delle vendite in Cina per Alfa Romeo e Maserati che avrebbe avuto come effetto il taglio della produzione negli stabilimenti Fiat Chrysler di Mirafiori e Cassino. Una circostanza inaccettabile sul quale il sottoscritto e tutti i sindaci del Lazio Meridionale, vogliono essere ascoltati e soprattutto informati delle strategie future di Fca.
Le problematiche sociali, infatti, dovute alla desertificazione industriale e alla continua perdita di posti di lavoro sul territorio ricadono soprattutto sulle istituzioni locali, su noi primi cittadini, che, però, abbiamo scarsi mezzi per contrastare le criticità che si presentano, sotto tutti i punti di vista, determinando di fatto una vera e propria emergenza sociale che nessuna istituzione nazionale può sottacere».
D'Alessandro, nella lettera ha, poi, richiesto la celere apertura di un tavolo di confronto presso il ministero dell'Economia tra il governo e i vertici Fca, aperto a tutti i primi cittadini della Consulta del Lazio Meridionale.
Anche per il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, il territorio ha inevitabilmente subito «una grave battuta d'arresto con il mancato rinnovo dei contratti da parte Fca, per questo la politica ha il compito di attivarsi per sollecitare una soluzione che sia il frutto della sinergia tra gli amministratori del territorio».