«Siamo vicini ai 532 lavoratori interinali che, dopo essere stati impiegati nello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, hanno terminato la loro attività. Domani mattina (oggi, ndr) incontrerò il vice ministro Teresa Bellanova e, in settimana, convocheremo un tavolo in Regione insieme all'assessore allo Sviluppo economico, Guido Fabiani, al quale chiameremo a partecipare tutte le parti sociali. Siamo molto preoccupati per l'andamento del settore dell'automobile che nella nostra regione rappresenta un fattore strategico di crescita e di occupazione». Così in una nota Lucia Valente, assessore al Lavoro, Pari opportunità e Personale della Regione Lazio, rende noto l'impegno della Regione per Fca e tutto l'indotto.
Le piccole e medie aziende
E, a proposito di indotto, interviene Davino Gennaro, Rsa della Uilm della Tiberina, che con orgoglio evidenzia: «Grazie all'impegno del nostro sindacato - prima sigla all'interno della fabbrica - abbiamo anticipato l'incontro con l'azienda a prima che scadesse il contratto degli interinali della Fca, proprio per evitare che poi ci fosse a catena un taglio anche sui nostri interinali, che sono circa il 50% di tutti i 250 operai impiegati. Ebbene - spiega con orgoglio l'Rsu della Uilm - dei circa 130 interinali nessuno di loro è stato mandato a casa perché la Uilm ha avuto un incontro con la direzione e abbiamo optato per una rotazione fino al 31 gennaio. Dopodichè, se i numeri daranno ragione a Fca e si rialzerà la produttività, riprenderanno tutti l'attività regolare nello stabilimento, altrimenti si farà un altro accordo.
Ad oggi, però, il dato di fatto è che la Tiberina è l'unica fabbrica dove non vengono mandati a casa degli operai e ciò grazie all'impegno della Uilm che molto si è battuta per salvaguardare gli operai».
Intanto, prosegue l'impegno del territorio per la crisi che sta colpendo il settore dell'automotive. Tanti i comuni che stanno impegnando i sindaci ad attivarsi. Tra i primi quello di Cassino che venerdì sera in consiglio comunale ha approvato all'unanimità dei presenti un ordine del giorno che impegna D'Alessandro, in quanto sindaco della città di Cassino, a mettere in campo azioni per tutelare i livelli occupazionali del sito produttivo Fca Cassino Plant e a richiedere un incontro tra i vertici aziendali e il governo per capire le reali strategie per lo sviluppo dello stabilimento cassinate. «Si tratta - ha spiegato il primo cittadino - di un'azione necessaria ed urgente dopo il licenziamento dei 532 giovani interinali lo scorso 31 ottobre».