Omicidio di Domenico Pascarella, a due settimane esatte dal grave fatto di cronaca, puntuali ieri mattina i carabinieri del Ris di Roma si sono presentati alle 9.30 in via Sardegna, ad Alatri, dopo aver ricevuto l'incarico dalla Procura. A coordinare l'operazione il capitano Cesare Rapone.
Presenti i carabinieri della locale Compagnia di Alatri e anche Angelo Testa l'avvocato difensore di Matteo Sbaraglia, con quest'ultimo attualmente in carcere a Frosinone dove domani alle 11 verrà nuovamente interrogato, per fugare gli ultimi dubbi su quanto accaduto quella notte. Tornando ai Ris, l'operazione è durata quattro ore, terminando attorno alle 13.45. L'incarico ha avuto per oggetto la ricerca di tracce ematiche sul punto in cui Domenico Pascarella è stato ucciso. I colpi sono stati inferti sul pianerottolo di casa, in quel complesso di via Sardegna dove vivevano entrambi. Visto che, stando a quanto ricostruito fino a questo momento, Matteo Sbaraglia, l'arrestato, avrebbe bussato alla porta di Domenico Pascarella intorno alle quattro di notte per poi colpirlo immediatamente. Quindi Sbaraglia sarebbe rientrato in casa per posare la mazza da baseball utilizzata per compiere l'aggressione e poi ritrovata dai carabinieri. Da qui la necessità di compiere gli accertamenti anche nei due appartamenti per valutare la presenza di altre tracce riconducibili all'aggressione. L'esame del Ris si è concentrato anche sull'arma dell'omicidio. Quella mazza da baseball dove potrebbero risultare anche tracce del Dna del ferito. Accertamenti che poi andranno incrociati con le risultanze investigative condotte dai carabinieri e con l'esame autoptico.