Un unico grande processo per le patenti facili alla Motorizzazione di Frosinone. I due procedimenti, al momento in piedi (un terzo è andato per competenza a Roma) ieri sono stati riuniti.
Il collegio ha cominciato così a esaminare come teste il vice questore Carlo Bianchi, dirigente della squadra mobile che ha condotto le indagini. Il funzionario ha risposto per quattro ore alle domande del pubblico ministero Maria Pia Ticino. Il teste ha ricostruito per filo e per segno la genesi dell'inchiesta, i successivi accertamenti, condotti con tanto di telecamere per filmare le prove di esame, intercettazioni telefoniche e i sequestri delle somme versate dai candidati per superare gli esami.
L'inchiesta, condotta nell'aprile del 2016 dalla squadra mobile, aveva portato tre persone in carcere e 17 ai domiciliari. In totale gli indagati sono stati 131 (qualcuno è già stato condannato), tra funzionari della Motorizzazione, esaminatori, suggeritori e clienti che avevano usufruito delle patenti. Di questi 31, di cui 9 accusati di associazione per delinquere, fanno parte del filone principale. Ai quali ora se ne sono aggiunti quattro.
L'inchiesta è nata per un equivoco. All'ultimo momento un esaminatore compiacente venne sostituto, ma per risparmiare sulle spese il nuovo non venne avvertito che nella sessione c'era una candidata che aveva pagato per superare la prova. L'esaminatore si accorse che le foto del certificato medico e del documento non coincidevano. Solo che, anziché andare a denunciare il fatto, si presentò nell'ufficio del direttore della motorizzazione. Mai due non potevano sapere che l'inchiesta era già partita e che la polizia li teneva sotto controllo. Da lì partirono gli accertamenti che hanno permesso alla Mobile di chiudere il cerchio. In un'altra circostanza - ha spiegato il teste - la polizia fermò con una scusa a un posto di blocco due suggeritori, che avevano il compito di passare le risposte ai candidati, con il risultato che questi furono bocciati. Un'ulteriore riprova che qualcosa non quadrava era l'anomalo afflusso di candidati stranieri, soprattutto cinesi e magrebini provenienti da molte province del Nord e del Centro Italia, ma anche da Calabria e Campania. In altre occasioni, grazie anche ai filmati, la polizia ha verificato che i suggeritori partecipavano anche a due sedute di esame al giorno, ovviamente con nomi diversi. Ogni candidato per superare l'esame passava, secondo alcuni stime, tra i 5 e i 10.000 euro. Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Dell'Aversano, Nicola Ottaviani, Giampiero Vellucci, Federica Nardone, Gianrico Ranaldi. L'esame di Bianchi proseguirà ancora nella prossima udienza.
[LO SCANDALO] Il business delle patenti facili: ecco come funzionava
Frosinone - Per quattro ore sentito come teste il dirigente della Mobile che ha illustrato i particolari del sistema. Alla Motorizzazione funzionari compiacenti e suggeritori
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