Caso Capirchio: si cerca il corpo. Una giornata intensa, quella di ieri, iniziata alle 10.30 con un'altra grande battuta di ricerche. Sul posto è arrivato il sostituto procuratore Vittorio Misiti. Nella stazione operativa in zona "Pezzanti" anche una ruspa. Se ne sono accorti tutti in paese. Mai era successo che così tante macchine dei carabinieri passassero l'una in fila all'altra per via Roma, dirette a valle.
Nella testa subito il sospetto di una svolta nelle indagini. Forse la svolta c'è stata davvero, ma ieri ha fatto fatica a palesarsi. Ancora nessuna traccia (a questo punto si presume del cadavere) di Armando Capirchio, pastore di 59 anni scomparso martedì 24 ottobre.  Tutta questa mobilitazione che in paese non è sfuggita a nessuno, già dal mattino lasciava immaginare che si fosse vicini alla verità.

I commenti
«Forse qualcuno ha confessato e sono andati a scavare dove lo avranno sotterrato».

«È arrivata anche la ruspa. Forse oggi sapremo cosa è accaduto ad Armando».

Queste le prime impressioni, suggerite anche dalla presenza della ruspa, parcheggiata vicino al campo base dei soccorsi e che non è stata, però, ancora utilizzata. È lì, pronta per qualsiasi evenienza. Non si esclude che possa essere utile per la giornata di oggi. Le ricerche, infatti, proseguiranno. Sul posto, da ieri mattina, per un ulteriore sopralluogo, insieme al sostituto procuratore Vittorio Misiti, il colonnello Andrea Gavazzi e il comandante del nucleo investigativo, Antonio Lombardi, tutti coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo, comandante provinciale dei carabinieri. Diverse le pattuglie arrivate anche dalle altre compagnie della provincia. Sono tornati anche i vigili del fuoco con mezzi specifici. Al centro del presunto omicidio la montagna maledetta, quel Monte Calvo dove cinque anni fa perse la vita anche un altro vallecorsano, il ventiseienne Simone Ferracci, in circostanze mai del tutto chiarite. Casi di cronaca nera sempre più impensabili stanno travolgendo un paesino racchiuso tra i Monti Ausoni, non abituato a stare sotto i riflettori, soprattutto per situazioni tanto gravi e agghiaccianti.

I concittadini di Armando sono tuttora increduli. Davanti a una pista sempre più battuta, quella dell'omicidio e dell'occultamento di cadavere, ancora non ci si dà pace.  Nessuno mai poteva immaginare che fatti di questo genere potessero capitare proprio qui, nel paese di una santa, la beata Maria de Mattias, e di assidui frequentatori di chiese. Il caso ha stravolto davvero tutti, e con essi l'intera routine di una comunità.  Tuttavia anche ieri le ricerche sono state vane, complice anche il maltempo e la pioggia, che però non hanno spaventato familiari, parenti, amici e compaesani, tutti sul posto in attesa della verità.

Nella giornata di oggi si tornerà su quel monte, in quella valle. Perché nulla viene lasciato al caso. Di Armando non si hanno più notizie, ormai, da undici giorni.

Francesca Sacchetti