Un'intera zona, quella del Monte Calvo a Vallecorsa, setacciata palmo a palmo dagli uomini delle forze speciali, impiegate nella ricerca di Armando Capirchio, il pastore cinquantanovenne scomparso da martedì scorso proprio in quel "locus amoenus" in cui la comunità locale è solita trascorrere momenti ricreativi e di svago. Oggi è precisamente una settimana che dell'uomo non si ha più traccia: giorni difficili per la famiglia, gli amici e i compaesani che si sono mobilitati in massa per fornire aiuto alla già ingente macchina dei soccorsi, che non si è fermata mai, e non lo farà neanche oggi. Questo weekend oltre 100 persone nei boschi della Valle Trivella, al grido: "Armando, dove sei?". Ma nemmeno una pattuglia così numerosa è riuscita nell'impresa di dare una svolta alle ricerche.

Gli inquirenti indagano per la sua "scomparsa", ma nessuna pista è esclusa neppure quella, maturata in sette giorni di speranze deluse e interminabili attese, che Armando sia morto. Di lui sono rimaste le centinaia di pecore che teneva a San Simeone, luogo della sua abitazione e i cavalli, una ventina, dai cui si era recato, come faceva di solito, quel maledetto martedì. Dalla mattina alle 7 fino a sera le mani di centinaia di volontari civili e delle squadre speciali sfoderate dalla macchina delle ricerche, hanno setacciato palmo a palmo l'intera zona, dove Armando ha lasciato la sua auto, una Punto blu aperta con portafoglio dentro, fino alle estremità dei boschi, ma nulla. Ecco perché a partire da oggi le ricerche si concentreranno anche sul versante montano della provincia di Latina, nella speranza di porre finalmente fine a un giallo senza indizi e soluzione. Si riparte ancora dai risultati dei tabulati telefonici: l'ultima cella agganciata dal gestore Vodafone riporta come data martedì e come ora le 11.39. A quell'ora il cellulare dell'uomo era acceso ed era a Vallecorsa. Poi il nulla.