Dopo settimane, mesi di polemiche, il film "La Ciociara" a luci rosse uscirà. Sarà distribuito, in anteprima mondiale nella rete internet, a partire da domani, sul sito ufficiale di Mario Salieri, che ha diretto la produzione. Ad essere visibile sarà il primo episodio, dal titolo "Fuga da Roma", della trilogia in cui è diviso il film. Una notizia che non mancherà di destare un nuovo polverone, considerato il dibattito infuocato che si è sviluppato nel recente passato sull'opportunità della pellicola.
Sulla questione anche il Governo si è espresso recentemente per bocca del sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Ilario Borletti Dell'Acqua Buitoni in risposta a una specifica interrogazione della senatrice Maria Spilabotte del Pd.
Il sottosegretario ha detto che la Direzione generale cinema, competente per il rilascio del nulla osta per la proiezione in pubblico di film, si sarebbe potuta esprimere soltanto se esso fosse stato distribuito nelle sale cinematografiche. Per la diffusione online la casa di produzione, in base alla legge, non sarebbe tenuta a presentare copia dello stesso alla Direzione generale cinema per il rilascio del nulla osta di proiezione in pubblico. Il sottosegretario ha assicurato che l'Amministrazione porrà la massima attenzione, qualora il film venisse presentato per la successiva proiezione in sala cinematografica, nell'esame della pellicola, fornendo alla Commissione tutti gli elementi necessari per una compiuta e approfondita valutazione.
La senatrice Spilabotte, come si evince dal resoconto della seduta parlamentare, si è detta soddisfatta della disponibilità mostrata in caso di pubbliche proiezioni e ha rimarcato di non aver posto alcun problema di censura legato a presunte offese al buon costume, ma di aver ritenuto inopportuno il film rispetto alla memoria di fatti storici realmente accaduti.
Gli stupri compiuti nel 1944, ha sottolineato la Spilabotte, in Ciociaria sono stati dimenticati dalla storia. Il film di Salieri, secondo la Spilabotte, offenderebbe la memoria di tutte quelle donne vittime di tali episodi efferati, alcune delle quali ancora in vita, altre morte per malattie o per le conseguenze delle violenze. L'interrogazione aveva dunque lo scopo di difendere quelle donne. Ora si vedrà cosa accadrà dopo la proiezione.