Immaginiamo un'azienda dove ognuno ha un ruolo stabilito. Con turni studiati a dovere, soprattutto in due momenti salienti: l'arrivo della droga e il suo smercio. Per gli investigatori, nei quartieri caldi della città, operano gruppetti emergenti quanto autoctoni, che fanno fruttare gli affari non lasciando nulla al caso. Hanno ben chiaro che il meccanismo deve funzionare senza errori e che il volume di affari impone regole precise. E così la divisione dei compiti è essenziale all'interno di una gerarchia.
I carichi, poi, devono stare al sicuro, e per proteggerli è fondamentale avere sempre qualcuno che - armato di binocolo - si apposti a turno in questo o in quel punto. Ma il sistema di vedette serve anche e soprattutto per avvisare dell'arrivo delle "guardie". Lo spaccio, poi, deve seguire un preciso disegno. I continui controlli delle forze dell'ordine hanno reso la vita difficile. I quantitativi si discutono a voce e si paga. Poi la roba viene fatta ritrovare nelle vicinanze. Per evitare di essere colti mentre c'è la cessione vera e propria. Questa la ricostruzione degli investigatori. Il "modello Scampia" piace, viene ritenuto vincente e sempre più spesso viene adottato, proprio come testimoniano le operazioni di polizia.

Dal "fortino" urbano esce droga ed entrano migliaia di euro. Zona strategica, quella nell'area San Silvestro, dal doppio volto: isolata ma attaccata al centro, piccola ma ben collegata, in città ma sovrastata dal monte. Una location ideale per impiantare un circuito della droga, dove bisogna sfrecciare e rallentare in base alla tipologia di percorso. Uno spaccato di questo mondo lo hanno reso pubblico gli investigatori che, giovedì sera, hanno sequestrato quasi mezzo chilo di roba grazie a un lavoro di intelligence e di squadra non indifferente dove si è giocato a carte coperte: invisibili i pusher e le vedette, invisibili pure i poliziotti. Con un finale dove lo scacco matto è stato delle guardie sui malviventi. E tutto quello che si vede a occhio nudo nasconde meandri insondabili alla gente comune. Al centro una piazzetta che assomiglia a un borgo d'altri tempi, dove i colori pastello dei palazzi si illuminano al tramonto, con vie che salgono e ridiscendono. Ideali. In un ambiente simile, per gli inquirenti, avvengono gli smerci. Lì come nei dintorni.

La strategia e gli sviluppi
L'altro ieri le volanti e il gruppo cinofili arrivano in zona nel pomeriggio a caccia del carico di stupefacenti per il weekend. In borghese e in divisa si spargono nel quartiere e avviano perlustrazioni. Sotto a un ponte il primo ritrovamento importante: un barattolo con all'interno cocaina. Lì vicino, tra gli anfratti, i bilancini. Si sale e si scende, in un ambiente dove convivono palazzi e salite montuose. Arrivano dove la vegetazione è alta e spuntano ruderi. Il cane Yago punta una vecchia scala in cemento e trova una busta bianco con all'interno un carico di droga e bilancini. Tutti si guardano in faccia: ispettore e agenti ragionano. In silenzio. Decidono di lasciare lì il malloppo. E fanno finta di andare via senza nulla tra le mani. In realtà si spargono ancora sul territorio e tengono sotto controllo ogni movimento tra via Toricella e Montemaggio. Notato tutt'intorno pure un sistema di vedette, lungo le strade e sul monte sovrastante. Il tempo passa e quando la situazione appare davvero "tranquilla" un giovane di 26 anni si muove verso il "nascondiglio" per recuperare la roba. A quel punto, il gioco è fatto. Prova a fuggire ma viene bloccato e arrestato dagli uomini del dottor Alessandro Tocco. In quella busta bianca ci sono 3 panetti di hashish, da 300 grammi, oltre a 87 grammi di cocaina purissima, e bilancini. Per la polizia il sistema di smercio è rodato: le vedette controllano l'arrivo delle auto dei clienti e, soprattutto, quelle delle forze dell'ordine; gli avvisi corrono su whatsapp mentre in alcuni punti dell'area si contrattano quantitativi e prezzi e, poi, si liquida. La roba viene lasciata per terra o sotto le auto. Mentre il deposito è tra i ruderi, immerso nel verde "abbandonato", lontano dalle case e dalle persone. E, intanto, trascorre un altro weekend dove la "roba" scarseggia e i prezzi lievitano.

di: katia valente