Lo hanno visto imbracciareun fucile e si sono spaventati. Diversi automobilisti lo scorso 21 ottobre chiamarono la polizia per segnalare un uomo armato. E così un allevatore di Frosinone di 73 anni, proprietario di un'azienda agricola, èfinito sotto processo per porto abusivo e uso di arma da fuoco. Davanti al giudice monocratico di Frosinone Daniela Possenti, l'uomo, assistito dall'avvocato Nicola Ottaviani, sostiene di aver voluto solo difendere alcuni bovini dall'assalto di un gruppo di cani randagi.

L'uomo che regolarmente deteneva un fucile da caccia calibro 12 avrebbe esploso dei colpi quella mattina di 21 ottobre nei pressi dell'ex Mtc. A udire le esplosioni sarebbero stati diversi automobilisti in transito e residenti che hanno lanciato l'allarme al 113. Gli agenti di polizia, dopo aver denunciato l'uomo, gli avevano anche sequestrato l'arma e quattro cartucce. Nel corso del processo per direttissima al quale è sottoposto l'imprenditore agricolo sono stati sentiti gli agenti delle volanti che hanno effettuato l'intervento.

Nella zona, infatti, si era creata una situazione particolarmente delicata, tanto che anche il traffico era rimasto bloccato. Gli agenti, però, non hanno visto l'uomo sparare e, a una prima analisi del fucile, a loro dire, non emanava odore di polvere da sparo.

L'uomo, infatti, ha sempre sostenuto di aver imbracciato il fucile, puntandolo solamente verso un branco di randagi con l'intento di allontanarli. Lo stesso imputato ha prodotto due denunce, presentate nei giorni precedenti l'accaduto, in cui segnalava l'attacco, da parte dei cani, alla mandria di bovini, con alcuni capi che erano rimasti dilaniati.

Da qui, di fronte alla preoccupazione di una perdita economica dovuta proprio a questi attacchi, l'uomo aveva deciso di organizzarsi da sè. «Non ho fatto nulla di diverso che difendere gli animali», ha affermato. Ora a maggio, alla prossima udienza, andranno sentiti come testimoni gli automobilisti transitati in zona per capire se l'anziano abbia effettivamente sparato o meno.