Sono stati fissati i funerali di Domenico Pascarella: le esequie si svolgeranno sabato prossimo alle 10.30 nella chiesa della Santa Famiglia, nel rione Civette, a poche centinaia di metri da via Sardegna dove "Mimmo" abitava da solo ormai da anni. 

Subito dopo le spoglie verranno trasferite nel cimitero di Maddaloni, nel Casertano, terra di origine di Pascarella e della sua famiglia. Questo è quanto avrebbero deciso i parenti più stretti del 59enne, da tantissimi anni residente ad Alatri ma originario del grosso centro del Casertano. Questo perché il papà di Mimmo per tantissimi anni aveva prestato servizio presso la caserma dei carabinieri di Alatri quando ancora era ubicata nel centro città. Domenico Pascarella aveva frequentato con profitto il Liceo Classico Conti Gentili, per poi iscriversi all'Università La Sapienza di Roma. Il sogno era quello di laurearsi ma la depressione purtroppo non gli ha permesso quest'altro traguardo.

Nonostante ciò, però, Mimmo aveva cultura da vendere, come ricordano i vecchi compagni di liceo e gli amici che lo hanno frequentano assiduamente fino a qualche lustro fa, o coloro che, invece gli sono stati vicini fino a qualche settimana prima l'omicidio. Intanto il popolo di facebook dà una propria versione dell'omicidio consumatosi sabato notte. Tra i commenti anche poesie scritte con il cuore e dedicate non soltanto a Mimmo, la vittima, ma anche a colui che ne ha decretato la morte, ovvero Matteo. «Mimmo una sensibilità da poeta. Matteo un ragazzo dolcissimo - scrive Aurelio Ciangola - Alatri li piange allo stesso modo. Mimmo mancherà a tutta Alatri. Tanti erano generosi e premurosi con lui. Matteo, un gesto imprevisto che non era scritto ma Alatri gli vuole ancora bene. Alatri - conclude Ciaingola - ha perso un arcobaleno ed un fiore ma la sua gente grida Amore».

L'autopsia conferma: tre i colpi che hanno ucciso Domenico Pascarella. Ieri, su disposizione del magistrato che coordina le indagini sul delitto di via Sardegna, il sostituto procuratore Vittorio Misiti, il medico legale Vincenza Liviero ha eseguito l'esame autoptico sul corpo della vittima. I risultati saranno resi noti tra sessanta giorni. Intanto, dai primi elementi acquisiti, sul capo della vittima erano visibili tre colpi. Lo stesso arrestato, Matteo Sbaraglia, 35 anni, fermato dai carabinieri a qualche ora di distanza dal fatto, mentre vagava per Alatri, nel corso dell'interrogatorio davanti al pm, aveva parlato di tre colpi. Il consulente ora dovrà valutare le ferite per verificare qual è stata quella mortale e la compatibilità con l'arma sequestrata all'arrestato, una mazza da baseball.
Sempre la procura di Frosinone ha dato incarico anche all'altro medico Ottavio Di Marco di effettuare la perizia psichiatrica. Un esame, che inizierà oggi in carcere, finalizzato a valutare la capacità di intendere e volare di Sbaraglia al momento del fatto e quella di stare consapevolmente in giudizio. Sbaraglia, infatti, era seguito dal centro di igiene mentale e, al momento, dell'interrogatorio non ha saputo fornire una spiegazione di quanto accaduto nella notte di venerdì. Si è semplicemente limitato a dire: «Poteva capitare a chiunque». Da quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbe incrociato anche un giovane durante la fuga, allontanatosi poi senza conseguenze.
Un delitto, dunque, senza movente. E per il quale è in stato di fermo il vicino di casa di Pascarella. Quel Matteo Sbaraglia che, intorno alle 4 del mattino, gli avrebbe bussato alla porta per poi colpirlo senza dargli il tempo di abbozzare una reazione. Le ferite su Pascarella, infatti, sono solo sulla anteriore della testa. Dopo l'autopsia, comunque, è stato concesso il nulla osta per la restituzione del corpo ai familiari per i funerali.
Intanto nella tarda mattinata di oggi è prevista la convalida del fermo di Sbaraglia, che è assistito dall'avvocato Angelo Testa. L'indagato dovrà fornire spiegazione su quei punti rimasti oscuri durante la prima ricostruzione dell'episodio. Il pm Misiti ha già chiesto al gip Ida Logoluso la convalida della misura e l'emissione di un provvedimento restrittivo.

di: Raffaele Calcabrina