Ancora un altro richiedente asilo beccato con le mani nel sacco. Un extracomunitario, poco più che maggiorenne, che a Cassino seguiva il percorso indicato dalla casa di accoglienza mentre fuori si dilettava a spacciare hashish e marijuana. Fuori ma neppure troppo. Superava il confine a una decina di chilometri dalla città martire per imboccare la via molisana e, presumibilmente, smerciare la roba nella piazza venafrana.
Solo che, stavolta, ad attenderlo c'erano gli uomini della finanza.
Stavano controllando il territorio quando hanno proceduto all'arresto di un giovane nigeriano di 19 anni, cittadino extracomunitario domiciliato presso il C.T.A. di Cassino. Con lui, nella trasferta mattutina, aveva 200 grammi di hashish e 30 di marijuana.
È bastato un piccolo segno di insofferenza e di agitazione per far intuire ai militari della Tenenza di Venafro che l'uomo, fermato nel centro cittadino, nascondesse qualcosa. Così è dapprima scattata la verifica dell'identità, grazie all'ausilio delle banche dati in uso al Corpo, con la scoperta di precedenti specifici, poi l'inevitabile perquisizione personale: aveva, occultato all'interno di uno zainetto, hashish e marijuana, sottoposte a sequestro.
Accompagnato in caserma, l'uomo è stato tratto in arresto, per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, poi, condotto nella locale casa circondariale di Isernia, a disposizione del Procuratore della Repubblica - dottor Paolo Albano, che ha costantemente diretto tutte le fasi dell'operazione.
Una serie di elementi in possesso degli investigatori fanno presumere che le sostanze stupefacenti fossero destinate alle piazze di spaccio del capoluogo centro.


Le piste e le indagini

L'interesse investigativo delle Fiamme Gialle di Venafro è ora rivolto a ricostruire ogni tassello dell'illecita attività, con particolare riguardo all'individuazione di eventuali corresponsabili dell'illecito traffico.
Indagini serrate anche al di qua del confine, in una terra cassinate dove sempre più extracomunitari vengono assoldati - facendo leva sui bisogni economici - per lo smercio al minuto.
Più viaggi, con piccoli quantitativi, per coprire a macchia intere porzioni di territorio. Dentro e fuori i confini locali. In genere agli stranieri viene "concessa" la vendita della marijuana, la nascondono negli zaini e "viaggiano" anche all'interno di una stessa città per le mini vendite. Oppure, come nel caso del richiedente asilo denunciato a San Giorgio, la roba era nascosta nel comodino della stanza della cooperativa che lo ospitava.
E sempre nella cittadina che affaccia sulla Valle dei Santi è stato recentemente arrestato dalla polizia un trentenne del Gambia, con oltre un chilo di marijuana nascosta in uno zaino che ha provato a gettare tra i rovi mentre gli agenti e il gruppo cinofili controllavano il suo casolare.
Tanti i blitz nelle cooperative da parte del Commissariato di Cassino - come pure nei luoghi di aggregazione degli immigrati - che segue diverse piste. Oltre la decina, le segnalazioni e le denunce solo negli ultimi tempi. E, anche in questo caso, si sente odore di... business.