Una vera e propria black list dei siti contaminati all'interno del sito di interesse nazionale del Sacco. È quella che l'Ispra ha fornito al ministero dell'Ambiente.
A darne notizia sono stati gli attivisti del Movimento 5 Stelle aderenti al progetto "Ciociaria terra dei veleni" che «accolgono positivamente la notizia dell'invio della nota redatta dall'Ispra e inviata al ministero a settembre scorso, inserita all'interno dell'iter procedurale per il Sin Valle del Sacco». Nel documento si fa riferimento anche a una "valutazione preliminare in merito all'individuazione degli interventi urgenti da porre in essere in via prioritaria".
«Una vera e propria black list dei siti più contaminati - affermano gli attivisti - anche se come precisa l'Ispra, altri potrebbero aggiungersi durante le fasi di indagine istruttoria, visto l'iter in corso della conferenza dei servizi ministeriale sul Sin Valle del Sacco».
La lista indica quattro diverse priorità d'intervento: 3 e 4 rappresentano le aree ad alta criticità ambientale o sanitaria; 2 le aree con problematiche di carattere medio; 1 le aree per le quali l'iter procedurale è sufficientemente avanzato (come nel caso della Cemamit di Ferentino) o per le quali è stata già emanata un'ordinanza commissariale con individuazione delle zone interdette a uso agricolo, allo stazionamento e al pascolo di animali (come la fascia di terreno tra via Le Lame e il fiume Sacco a Frosinone).
Le situazioni più critiche, in base al rapporto, sono allora: l'ex Olivieri e l'ex cartiera Vita Mayer di Ceprano il cui livello di priorità è 4 su 4, steso numero, sempre per l'ex Olivieri, anche a Falvaterra. Priorità 3 per l'ex Europress di Ceprano, l'ex cartiera di Ferentino e la discarica di via Le Lame di Frosinone. Scrive l'Ispra: «Sulla base della documentazione tecnica presentata dalla Regione Lazio ed in funzione dei criteri qualitativi sopra descritti, in via del tutto preliminare, si ritiene che "gli interventi urgenti sotto il profilo sanitario e ambientale" possano essere associati alle seguenti aree: ex Olivieri, Ceprano-Falvaterra; ex cartiera Vita Mayer, Ceprano; ex Eurpress, Ceprano; ex cartiera, Ferentino; discarica Le Lame, Frosinone; ex polveriera, Anagni; Snia BpD, bosco Faito, Ceccano; ex cava pietrisco Anime Sante, Ceccano».
Per gli attivisti del movimento "Ciociaria terra dei veleni" «le prime certezze inserite nel piano di bonifica gettano luce sulle zone che già da ora non possono più attendere la partenza delle bonifiche, finanziate o finanziabili con gli stanziamenti 2015, vecchie industrie abbandonate che sono state visitate degli attivisti del Ciociaria veleni tour dal 2015 ad oggi. Il progetto degli attivisti 5 stelle ciociaria terra dei veleni accompagna da due anni l'opera di denuncia e l'iter amministrativo statale sul bacino del Sin. Tutti i siti della tabella sono stati oggetto di interrogazioni e accesso agli atti elaborati fianco a fianco ai portavoce del 5 Stelle, il lavoro da compiere resta davvero molto, infatti ancora lungo risulta l'iter da compiersi nelle sedi ministeriali. La perimetrazione effettuata ed approvata, appare una delle più grandi d'Italia, con 40 chilometri di corso fluviale e insediamenti industriali privati e pubblici. Rappresenta quindi una mole di accertamenti talmente grande che deve essere accompagnata dalle istituzioni locali e dai cittadini, i soli capaci di rappresentare il vero stato di degrado ambientale effettivamente presente in quell'area. Si fa appello a tutti i cittadini fuori e dentro alle istituzioni per segnalare e prendere atto dello stato di avanzamento dei lavori di bonifica».