Alla guida dell'auto ubriaco. Già in precedenza gli era stata sospesa la patente perché trovato al volante in stato di ebbrezza alcolica. E nella notte tra sabato e domenica, per paura di andare incontro alla stessa sorte, non si è fermato all'alt dei carabinieri e nella fuga ha provocato un incidente. Lui, un ventiseienne di Veroli, insieme a un amico che viaggiava sul lato passeggero, si è dileguato. Pensava di farla franca, nascondendo la macchina incidentata e priva di diversi pezzi di carrozzeria, persi per strada, ma i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Frosinone, diretti dal luogotenente Angelo Pizzotti e dal maggiore Matteo Branchinelli, coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo, lo hanno rintracciato e denunciato. Aveva nascosto anche la macchina a casa di un amico, ma poi ha ammesso le sue responsabilità. L'auto è stata sequestrata e il conducente ora dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso e di violazioni connesse alle norme vigenti del codice della strada che prevedono la sospensione della patente di guida per un lungo periodo.
Viaggiava su un'auto di grossa cilindrata in via Aldo Moro a Frosinone. I militari, che stavano effettuando un servizio di controllo, hanno notato lo strano movimento della vettura. Hanno intimato l'alt, ma il conducente invece di fermarsi ha pigiato sull'acceleratore, tentando addirittura di investire uno dei militari. A causa della forte velocità, durante la fuga, ha provocato un incidente coinvolgendo un altro veicolo in marcia, il cui conducente è rimasto ferito. Danneggiate anche altre due auto parcheggiate lungo la strada. Ma il conducente ha continuato la corsa, anche se sull'asfalto sono rimasti più parti della carrozzeria risultate, poi, di interesse investigativo per risalire alla vettura utilizzata e identificare il responsabile, il ventiseienne. I militari hanno scoperto, inoltre, che il mezzo era stato nascosto nell'abitazione di un suo amico, al fine di fuorviare le indagini. In seguito, il giovane, alla presenza del legale di fiducia, ha ammesso le proprie responsabilità sostenendo di aver assunto tale condotta poiché era ubriaco.