Da alcuni mesi erano diventati il terrore dei parcheggi: ieri mattina, grazie all'intervento di un bimbo che ha assistito all'ennesimo furto lampo messo a segno nella macchina di suo padre, i due, un rumeno e un albanese, sono stati arrestati dalla polizia.
I fatti
Sono circa le otto quando, in via Marittima, nella zona bassa del capoluogo, un'auto si ferma al lato della strada. Nell'abitacolo c'è un bambino: suo padre scende per andare a comprare la merenda da portarsi a scuola e lo lascia per qualche minuto. Non appena l'uomo si allontana, due giovani stranieri, uno di 21 anni, l'altro di 25, ne approfittano subito: uno di loro entra in auto e cerca di portare via il cellulare e quello che trova all'interno del veicolo. Ma il ragazzino inizia a urlare per attirare l'attenzione dei passanti. Nei paraggi si trova un poliziotto libero dal servizio che chiede al bambino il motivo delle sue grida. Il piccolo gli racconta cosa ha visto e l'agente contatta immediatamente la questura. L'operatore dirama prontamente la nota di ricerca alle Volanti presenti sul territorio, coordinando un intervento congiunto che, nel giro di pochi minuti, permette di bloccare i malviventi, precludendo loro ogni via di fuga.
Due "vecchie conoscenze"
Il modus operandi del "duo" del furto, già noto alla polizia da diverse settimane, era sempre lo stesso: a bordo di un'utilitaria i giovani perlustravano la città con particolare attenzione al veicolo parcheggiato da "ripulire", con il conducente pronto alla fuga appena il suo complice aveva messo a segno il colpo.
Accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito, sono tratti in arresto, con l'accusa di furto aggravato in concorso. Dovranno anche rispondere di ricettazione, in quanto trovati in possesso di 4 telefonini di illecita provenienza, di cui 2 sono stati restituiti ai legittimi proprietari.