Strade a luci rosse sempre affollate, fenomeno in leggera diminuzione ma guadagni e clienti non mancano mai. Attività intramontabile e difficile da estirpare dal suolo cittadino, soprattutto laddove non operano in proprio come fanno la maggior parte delle prostitute provenienti dall'Est Europa ma appartengono a un "sistema" capace di reclutarle direttamente dai paesi di origine: è il sospetto che aleggia nella testa degli investigatori per quanto riguarda soprattutto le donne africane che popolano i diversi luoghi e ambienti cittadini, da parte di chi sa come e quando far fiorire gli affari con il sesso a pagamento. Mercato fiorente quello di Cassino, capace di accogliere tutti: le vie extraurbane, direzione Casilina Nord e Sud, l'area industriale e le vie di collegamento con le periferie rappresentano veri e propri snodi del piacere, dove sostare e consumare previa trattativa. Non è un territorio chiuso ma una "piazza" dai facili collegamenti con l'area pontina e abruzzese, le regioni molisane e campane, le metropoli Roma e Napoli. Una toccata e fuga alla portata di chiunque. Ai residenti resta l'insofferenza di una coabitazione forzata con donne seminude lungo le arterie e quel degrado e quella sporcizia finite nelle varie petizioni. Ma pure l'ordinanza anti-prostituzione del sindaco non poteva non contemplare questo aspetto unito a schiamazzi, urla e liti nel cuore della notte.

Addirittura «aggressioni verbali o fisiche tentate o consumate ai danni delle prostitute da parte di clienti e "protettori"», si legge nel testo. Ma il documento sta per... scadere. A fine mese non sarà più valido. E Carlo Maria D'Alessandro ha la piena volontà di chiedere «la proroga alla prefettura» mentre alle forze dell'ordine rivolge un appello a «multare pure i clienti».

Diversi i blitz effettuati con 25 multe totali tra Polizia di Stato e militari. Albanesi, rumene, nigeriane ma anche italiane hanno incassato il verbale da 400 euro ma sono tornate. Erano lì, al loro solito posto, quando gli agenti del commissariato hanno continuato a setacciare quelle aree hot. Difficile abbandonare un luogo che permette uno "stipendio" utile magari per tutta una famiglia. Ma è difficile abbandonare pure quando c'è uno sfruttatore alle spalle che deve... far quadrare i conti. Ecco perché anche ieri il sindaco ha rimarcato: «Con l'ordinanza c'era pure la speranza, magari, di trovare qualche ragazza fermata disposta a denunciare lo sfruttatore per riuscire a portarla via dalla strada e reinserirla in un altro contesto. Anche se abbiamo trovato molta chiusura da parte delle persone fermate. Però se non facciamo terreno bruciato tutt'intorno, multando i clienti, non c'è interesse a denunciare».

Nessuna multa agli avventori al momento, in uno sforzo comunque encomiabile da parte delle forze dell'ordine che si mobilitano - giorno e notte - su ogni fronte urbano, dalle case hot in centro ai traffici di droga e a ogni altra forma di illecito. Costi pure per l'Ente con la notifica dei verbali alle ragazze: 50-70 euro a multa da trasmettere fuori regione. La maggior parte delle donne fermate, infatti, non è residente nel territorio, affronta piccoli o grandi viaggi per poter arrivare a Cassino e trascorrere la notte lungo le vie del sesso. Così il sindaco conclude: «Chiederò la proroga dell'ordinanza al prefetto nella viva speranza che vengano elevate multe anche nei confronti dei clienti perché il deterrente è soprattutto questo».

Per loro, i frequentatori delle lucciole, ci sono sanzioni amministrative pecuniarie previste dal Nuovo Codice della Strada, ferma restando l'eventuale applicazione delle sanzioni penali e amministrative previste dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari. Inoltre, qualunque fatto o atto ritenuto rilevante ai fini fiscali, riscontrato dall'agente accertatore, nell'ambito dell'attività di controllo sarà portato a conoscenza all'Agenzia delle Entrate, nonché al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, per consentire la valutazione, in merito agli accertamenti fiscali. Dunque, la multa arriverà a casa.