Tassa dei rifiuti non pagata, il Comune batte cassa. L'amministrazione, infatti, in base ai conteggi effettuati tra chi pur sollecitato a pagare non l'ha ancora fatto e chi, invece, si è messo in regola, ha scoperto un ammanco di oltre due milioni di euro per le casse dell'ente.
Con determina dirigenziale, il dirigente Vincenzo Giannotti del settore gestione delle risorse ha a provato l'elenco delle ingiunzioni per l'omesso versamento di Tarsu e Tares negli anni dal 2011 al 2013. Nel primo blocco - 2011 e 2012 - ci sono 438 avvisi per un imposta evasa di 27.273 euro, ma si partiva da più di 1.600 avvisi per un debito di oltre 1,4 milioni di euro che, in molti, una volta ricevuto l'avviso hanno deciso di pagare. Molti, ma non tutti. Nella lista, per il 2013, si sono 1.236 avvisi erano (1.937) per un ammontare di 1.014.255 euro contro oltre 1.450.000 euro dei primi accertamenti.
Con un'altra determina, sempre Giannotti ha dato il là alla pubblicazione delle ingiunzioni per la Tarsu o Tares dagli anni dal 2008 al 2013. Per quest'ultimo anno gli omessi versamenti sono 265 (ma inizialmente erano 999) per 44.952 euro da incassare (inizialmente erano 245.508 euro). Numeri superiori per le annualità dal 2008 al 2012: gli avvisi rimasti sono 446 per 718.142 euro. In passato però gli avvisi emessi, con tre distinte delibere degli anni 2014-2015, erano stati oltre tremila per una quota di evasione per oltre quattro milioni di euro.
Nel corso degli anni il nome della tassa sui rifiuti è cambiato più volte. Forse qualche contribuente si è disorientato e ha dimenticato di pagare la propria quota per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. O più semplicemente ha provato a passare inosservato. Ecco allora che il Comune, alle prese con il piano di rientro, sta cercando di incassare dai cittadini che non hanno versato le quote relative all'omessa o all'infedele denuncia.