Affari talmente redditizi che mantenere la propria fetta di mercato diventa un "imperativo categorico". Non è filosofia kantiana ma una prosa nuda e cruda dove si scrivono pagine con l'inchiostro invisibile: accordi sotterranei per raccontare la trama occulta che sottende il business della droga nella città martire e nel suo hinterland.
Per avere il controllo del mercato o, più banalmente, per assicurarsi il pagamento delle partite più importanti, è facile immaginare che vengano utilizzate armi per intimorire. Emblema del potere, richiamo silenzioso ad assolvere doveri e a rigare dritto in un percorso dove non sono ammessi svarioni.

Le indagini
Ecco allora che l'attività di indagine si concentra, non solo sugli stupefacenti, ma pure sui mezzi utilizzati dai vari gruppi per detenere lo scettro.
A portare gli investigatori su questo ulteriore filone è stato anche il recente ritrovamento a casa di un uomo, già denunciato per spaccio, di 23 munizioni "conservate" in un determinato ambiente della sua abitazione durante una perquisizione domiciliare da parte degli agenti del dottor Alessandro Tocco e del gruppo cinofili della polizia di Stato.
Proiettili di calibro 7.65, 22 e 32: cartucce per pistole semiautomatiche. Ritrovamento allarmante, vicino a una scatola vuota di proiettili, costato al "proprietario" una denuncia per detenzione illegale di munizioni.

La strategia
Ulteriori verifiche in tutti gli altri ambienti come cantine o garage non hanno permesso il rinvenimento delle armi vere e proprie ma è convinzione degli investigatori che esistano, magari abbandonate in qualche campagna e pronte per essere brandite all'occorrenza. Soprattutto, in caso di mancati pagamenti. Per intimorire ma, forse, pure per difendersi.
Sono le ipotesi che seguono gli investigatori a caccia di pusher come pure dei depositi più importanti della droga e, ancor più, delle armi.
Per questo è stata avviata, sotto il coordinamento del questore, una vasta azione di controllo su tutto il territorio.
I quartieri più "sensibili" della città vengono visitati con cadenza settimanale, creando disorientamento tra "vecchie e nuove volpi", come pure le aree del circondario capaci di favorire snodi fondamentali ai traffici, postazioni strategiche lungo il fronte dell'illecito guadagno, perimetri caldi dove, nella penombra, si ipotizzano smerci sostanziali curati nei dettagli, in genere "a piccole dosi"!
Una guerra dichiarata, quella della polizia di Stato, allo spaccio di droga nella ricchissima piazza cassinate, popolata da gruppi emergenti e agguerriti, schierati a loro volta in un'altra guerra invisibile.