Non si è mai arreso alla fine della loro relazione. Eppure, nonostante lei non si sia rifatta una vita, ogni volta che la vedeva per strada parlare con un amico o salutare un conoscente scattava la follia. Senza alcuna giustificazione. Vedere la sua ex accanto a un altro, anche se per strada e soltanto per qualche attimo, gli provocava una tale agitazione e una rabbia così forte da annullare tutto. Pure l'evidenza. Sono stati i risultati della complessa indagine dei carabinieri della Stazione di San Giorgio, coordinata dal maresciallo Luca De Angelis, della Compagnia di Pontecorvo, a convincere il gip del tribunale di Cassino sull'inferno vissuto da una trentenne del posto. E ieri i militari hanno notificato all'operaio di 33 anni un'ordinanza di misura cautelare con cui è finito ai domiciliari. «Il provvedimento è stato emesso nell'ambito del procedimento penale instaurato nei confronti dell'indagato per il reato di "maltrattamenti in famiglia e atti persecutori", a seguito di una denuncia sporta dalla ex moglie dopo la loro separazion» hanno spiegato i militari dal Comando provinciale. I comportamenti persecutori finiti sotto la lente sono proprio quelli denunciati dalle vittime in casi simili: chiamate di giorno e di notte, inseguimenti, violenza psicologica continua. Storie, purtroppo, tutte simili tra loro legate da un altro punto in comune: la voglia di riscatto da parte delle donne che hanno deciso di rompere il silenzio e denunciare. A mettere in moto questo meccanismo le voci di tutte le donne che hanno deciso di sottrarsi alla furia degli uomini che hanno giurato loro amore per tutta la vita e che invece, lontani da occhi indiscreti, si sono trasformati in aguzzini, soprattutto quando comprendono di avere ormai ben poco terreno a cui appigliarsi. Lo stalking, al pari della violenza fisica sulle donne, rappresenta ancora un problema concreto con cui fare i conti: crescono a dismisura gli episodi registrati nel Cassinate. Molti quelli che ancora non vengono a galla per paura o per vergogna. E non è neppure un caso che proprio nell'ambito delle lezioni tenute dall'Arma nelle scuole, connesse al protocollo d'intesa tra l'Arma dei Carabinieri ed il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca sulla "formazione della cultura della legalità", lo stalking sia affrontato proprio quando si punta a ridurre sensibilmente la violenza sulle donne.