Con un doppio vizio, quello delle scommesse e quello della fuga per mancanza di soldi. Così un profugo tirava a campare diventando l'incubo di una ricevitoria che ne vede tanti di stranieri, impegnati a scommettere tutto il giorno. Tra ricerche quotidiane di wi-fi per connettersi con il cellulare e sale-giochi, i richiedenti asilo trascorrono il pomeriggio.
Generalmente investono solo quei pochi euro della diaria giornaliera e li puntano sul giocatore o cavallo migliore. A volte a ipnotizzarli sono le partite di calcio virtuali. E altrettanto spesso, raccontano fonti investigative, non pagano perché non hanno più denari in tasta. Cioè puntano facendo leva sulla fiducia, promettono soldi che, poi, non... arrivano.
È quello che è accaduto in via Garigliano.

Nel pomeriggio di mercoledì un nigeriano ha fatto la sua giocata, trascorso del tempo in una sala scommesse e poi ha imboccato l'uscita. Inutile il tentativo di invitarlo a saldare quei cinque euro: per la dipendente pure improperi e parole miste tra la sua e la nostra lingua. Parole che assomigliavano a minacce. Così stavolta la donna ha provato a inseguirlo quando si è trovata di passaggio una pattuglia della polizia. Il ragazzo è stato fermato e condotto in commissariato dove ha incassato una denuncia per insolvenza fraudolenta. Per la polizia non è certo l'unico caso e, probabilmente, a lamentarsi è più di qualche titolare che si trova a fronteggiare un numero crescente di immigrati che affolla gli ambienti del gioco. E che, talvolta, non salda.

I blitz e le piste della droga
Intanto gli agenti del Commissariato hanno continuato anche ieri i controlli in aree nevralgiche. È stato il sequestro della "roba" all'ultimo piano del palazzo comunale - una settimana fa - a fornire altri tasselli al quadro investigativo sullo spaccio in centro, dove si muovono mani invisibili e veloci capaci di rifornire centinaia di clienti. Un business a parecchi zeri che si allarga nei quartieri caldi della città, gli stessi controllati dai poliziotti con il blitz di mercoledì pomeriggio (S. Bartolomeo, Colosseo e via Volturno-Garigliano) che ha fatto rumore, e non poco.

Ambienti scossi e sotto stretta osservazione anche nei comuni limitrofi dove iniziano a essere costanti le visite di cani anti-droga e uomini del Commissariato. Si fiutano le strade dello spaccio alla ricerca di ramificazioni inevitabili per poter controllare il mercato della droga e "distrarre" le guardie in una guerra giornaliera. Vedette, come quelle nel parcheggio del Comune per tenere sott'occhio il deposito della droga al palazzo Fucsas ma anche fiancheggiatori e una trama di informatori utili a dare il "via libera" o a bloccare gli spostamenti in base ai vari movimenti. È in questo mondo che scavano gli uomini del dottor Alessandro Tocco per sciogliere rebus importanti e riportare serenità.