Avviso di conclusione delle indagini per i giovanissimi che lo scorso 20 maggio si sono resi protagonisti di una notte di follia. I quattro, tra cui un minore, potrebbero finire a processo per un'ipotesi di minaccia aggravata in concorso e uno anche per porto abusivo d'armi. Occorrerà ora attendere la possibile richiesta di rinvio a giudizio o la decisione di procedere con un'archiviazione.

I fatti
Il "far west" di Pontecorvo risale allo scorso 20 maggio quando i carabinieri si trovarono a dover aprire una vera e propria caccia all'uomo, dopo quanto accaduto in via S. Esdra. In base ad una primissima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che a "sfidarsi" in pubblica piazza siano stati due gruppi contrapposti: uno composto da 4 ragazzi a bordo di una Seicento, l'altro composto da 5 giovanissimi in un'Alfa 147.

Alla base della lite un'occhiata di troppo: nessuna questione importante, nessun conto in sospeso. Almeno in apparenza. Una parola di troppo per un'occhiata sgradita: ecco la miccia. Un affronto che, però, non poteva e non doveva essere lasciato senza punizione.

Sarà stato per questo che la (presunta) provocazione di un gruppo non avrebbe ottenuto una normale risposta. Ed è stato il far west. Accelerate, frenate, manovre brusche. Dal centro storico fino a via Sant'Esdra, la fettuccia che collega Pontecorvo alla frazione di Sant'Oliva fino a Monticelli. Lì la situazione è degenerata: forse per indurre i "rivali" a fermarsi, dalla Seicento sarebbe stato esploso un colpo d'arma da fuoco. Un livello troppo alto, pure per i "bulletti del quartiere". Qualcuno allora ha chiamato i carabinieri, uno dei quali pare sia stato colpito anche dallo sportello dell'auto mentre cercava di fermare i coinvolti.

Occultati in una busta sotto ad uno dei sedili persino una pistola scacciacani senza tappo rosso, una ottantina di proiettili a salve e una mazza di circa 70 centimetri. Poi il minore è fuggito nelle campagne, rintracciato dopo alcuni giorni. In questo caso, ovviamente, il possibile procedimento a suo carico si incardinerà a Roma, davanti al Tribunale per i Minorenni. Due dei maggiorenni sono assistiti dall'avvocato Michele Notaro. Il terzo dall'avvocato Emanuele Carbone.