Maglie strette su Cassino per arginare quel fiume di droga che scorre sotterraneo nella terra benedettina. Maglie che iniziano a stringersi pure sulle città confinanti dove, spesso, una edificazione disomogenea rende spazi di azione nei quali si insinuano i tentacoli criminali, creando poli di potere in un'ottica dove decentrare significa non rischiare di incappare nei continui controlli su Cassino. Aree limitrofe che potrebbero rappresentare pure città-bunker dove custodire le partite più grosse oppure tappe intermedie nei trasporti della "roba" dove arrivare finanche a dividere le partite per non permettere nessun "colpo grosso", tenendo sempre salva una parte dell'acquisto. Logiche di malaffare non facili da afferrare dove l'abilità diventa complice dell'esperienza e della conoscenza del territorio.
Dove i pied-à-terre diventano fondamentali. Diverse le direttrici investigative in questi tempi in cui i blitz sono quasi quotidiani, unico l'obiettivo ed è quello di disarticolare i gruppi emergenti di pusher che si inseriscono nel ricco mercato cassinate. Ma se la città martire resta l'area"vip" per lo smercio, per gli investigatori gli spacciatori hanno pure bisogno di ancoraggi per non imbottire la sola Cassino di pericoli! La polizia di Stato, che di recente ha trovato e sequestrato quasi mezzo chilo di droga ai piani alti del Comune (palazzo nuovo), continua la sua azione di contrasto senza perdere neppure un minuto. E, se di recente gli agenti del dottor Alessandro Tocco e il reparto cinofili si sono dirottati su città come Pignataro, San Giorgio, Cervaro o Sant'Elia, ieri hanno fattotapp a a Piedimonte: controlli nelle abitazioni e in una attività commerciale. Uomini e unità cinofile a caccia di "fiancheggiatori" dislocati nelle aree dell'hinterland.
A caccia di insospettabili che possano custodire "tesori"!