Povertà, disperazione, spregiudicatezza fanno da sfondo a un furto che ha "stordito" corso della Repubblica, a Cassino. Protagonista involontario, un clochard, mentre a indossare le vesti dei ladri ci sono due fratelli rumeni, in una storia dove furbizia e disperazione s'incontrano. Accade tutto venerdì: è tardo pomeriggio quando arriva una chiamata sulla linea di emergenza del 113: «Un clochard è stato appena derubato». Chi parla sa descrivere alla perfezione la situazione ma, soprattutto, i due malviventi che avevano messo a segno il colpo. Elementi preziosi per la volante che raggiunge immediatamente il posto.Tanti i testimoni utili a ricostruire la scena: la vittima sta riposando su una panchina, nelle adiacenze del centralissimo corso della Repubblica, quando viene avvicinato da due uomini che gli rubano diverse banconote (50 euro in totale), frutto delle elemosine dei passanti.
I poliziotti si mettono sulle loro tracce e li trovano in viale Dante. Fermati e identificati, i due fratelli rumeni, di 24 e 28 anni, anche loro questuanti che "incantano" i cittadini con strumenti musicali, vengono accompagnati in Commissariato per gli accertamenti: entrambi hanno precedenti per reati contro il patrimonio.
I fratelli dovranno rispondere ora di furto aggravato in concorso mentre le banconote sono state restituite al clochard. Nell'assurda guerra tra poveri, spesso legata a rivalse per gli spazi delle elemosine, sfilano episodi di ogni genere. Alcuni mesi fa un clochard,nella stessa zona era stato preso di mira da alcuni profughi ed era riuscito a "salvarsi" rifugiandosi in chiesa mentre, tempo addietro, un altro questuante era stato aggredito da un rumeno senza fissa dimora che, alla fine, si era scagliato pure contro un giovane intervenuto nella lite, agitando contro di lui un coltello. Guerre invisibili che si consumano su un terreno dove vincono logiche che sfuggono alla umana percezione. Logiche spesso illecite che si innestano, con facilità, nel terreno urbano... inquinandolo!