Non è vaccinata e per una bimba di 5 anni scatta per legge il divieto di poter frequentare la scuola materna. Protesta la madre della piccola, la scuola al contrario si difende ribadendo che è stata solo «applicata la norma».
Il primo caso di questo genere in Ciociaria accade ad Alatri, nel plesso della scuola elementare e materna "Sacchetti Sassetti" in località la "Fiura". Un fatto che rilancia anche nella città ciclopica, e di conseguenza nel contesto provinciale, il dibattito che già in Italia ha portato i contrari alla legge a protestare, meglio noti come "No Vax".
In provincia non sono emerse finora manifestazioni pubbliche di contrarietà alla legge, anche perché la percentuale dei bambini vaccinati è vicina al 97%. Ma intanto questo caso apre un fronte.

La storia

È direttamente Sara Salis, la mamma della piccola esclusa dalla scuola, a raccontare l'accaduto, parole chiare sulla sua posizione e soprattutto una ferma e civile protesta contro la legge Lorenzin che ha reso obbligatori i vaccini per poter frequentare le scuole.
Una norma che ha scatenato un vespaio di polemiche e che ancora in queste ore fa discutere tutta Italia, anche nella vicina provincia di Roma.
«Mia figlia non può frequentare l'ultimo anno della materna alla Fiura perché non è vaccinata. La scuola è stata chiara. Una decisione che non accetto affatto. Io credo che questa sia una scelta totalmente sbagliata perché va a violare l'obbligo allo studio che è costituzionalmente garantito da vari articoli della nostra Carta».
Tranquilla ma ferma nella sua esposizione, la donna esprime tutto il suo disappunto e rivendica la libertà di scelta. «Siamo di fronte a un atto di puro terrorismo psicologico, non bisognerebbe mettere paura alle persone, anche perché non c'è nessun dato scientifico che conferma che un bambino vaccinato faccia da scudo nella trasmissione delle malattie per un bambino non vaccinato. Io sono il genitore di questa bambina e mi assumo tutte le responsabilità nel non farle i vaccini, in questo modo si va a violare la libertà di una persona. E non farò nemmeno l'autocertificazione. Credo che non debbano esserci impedimenti normativi, ma ognuno deve essere libero di scegliere, se cioè fare o non fare i vaccini. Deve trattarsi di una libera scelta purché non vada ad intaccare quella degli altri. Subire un obbligo non lo condivido affatto, voglio essere libera di vaccinare o meno mia figlia. Spero che chi la pensa come me possa contattarmi. Faccio anche questo appello: sono certa che in questa provincia esistono tante famiglie che non condividono la legge Lorenzin e che hanno voglia di far sentire la propria voce».
Una vicenda che di certo avrà del clamore e che conferma come il tema sia di strettissima attualità. Intanto la piccola senza vaccini non può andare a scuola: la legge parla chiaro.

La risposta della scuola

Il nuovo dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo 2°, il professor Angelo Urgera, ci accoglie nel suo ufficio, in via Madonna della Sanità, con la massima cordialità. Spieghiamo la situazione ma l'incontro dura poco come era prevedibile. Ovviamente il dirigente è a conoscenza del fatto e le sue parole sono altrettanto chiare. «Il contenuto della legge - ci conferma - non lascia margini di discrezionalità, a livello ministeriale prima dell'avvio scolastico sono stati chiari».
E cioè che chi non è vaccinato non può frequentare regolarmente l'anno scolastico, con la scuola quindi che non ha potuto fare altro che applicare la legge. A meno che, con l'autocertificazione, la famiglia non garantisca un impegno a vaccinare il proprio figlio o figlia entro il mese di marzo del 2018. Ma in questa circostanza anche la strada dell'autocertificazione è stata esclusa. Siamo di fronte ad un caso di netta contrarietà alla vaccinazione, di condivisione delle tesi del fronte "no vax", anche se ancora si tratta di un singolo caso.
Resta il fatto che per ora le porte della scuola materna della Fiura resteranno sbarrate per la bambina in questione. Prevedibile comunque che la vicenda possa avere ulteriori sviluppi nelle prossime ore.