Un quartiere difficile Selva Piana. Eppure, nell'evoluzione urbanistica della città di Frosinone, il Casermone si trova a due passi dalla parrocchia di Santa Maria Goretti, da un'istituzione scolastica come lo Scientifico, dal centro Forum, dalla curia vescovile, e, separato dalla Monti Lepini, dall'ospedale. Il mercato cittadino, dopo un peregrinare con il Casaleno, è ora lì. Il Casermone, anche se abitato da tanta gente perbene, resta nell'immaginario collettivo il luogo dell'operazione antidroga Fireworks, una delle maggiori condotte da carabinieri e polizia in città. È l'alba del 7 dicembre 2016 quando due elicotteri volteggiano sui cieli cittadini. Puntano sul Casermone: è lì che, secondo le accuse, si spaccia, anche a quell'ora, ed è lì che viene eseguita la maggior parte delle misure cautelari.
In 16 finirono in carcere, 27 agli arresti domiciliari. A maggio la procura ha chiuso le indagini e ha chiesto il rinvio a giudizio per 53.

La condanna per droga 

Tra questi ci sono Gionni Spada e Palma Spinelli, i genitori di Manolo, condannati in primo grado per l'operazione Intoccabili (sempre per droga) a sei anni e dieci mesi in abbreviato. Recentemente la Corte di Cassazione nell'esaminare il ricorso di uno degli indagati aveva così dipinto il posto: «Il Casermone era il luogo di convergenza degli acquirenti dell'intera provincia, da questi ultimi conosciuto con il nome di "finestrella", attiva ogni ora del giorno e della notte, per come rappresentato nei dialoghi intercettati».
Nel ricorso presentato dalla Dda contro l'attenuazione di alcune misure cautelari si insisteva sul fatto che rappresenta «il punto di riferimento delle migliaia di assuntori che, nella loro "fresca" memoria, lo individuano ancora come quel supermarket della droga che è stato per lungo tempo».

Erano in tre sabato pomeriggio sul tetto del Casermone, nella parte bassa di Frosinone. E chissà quante altre volte ancora erano saliti. Con quell'incoscienza tipica degli adolescenti cercavano di passare il tempo nell'ultimo sabato di libertà prima dell'inizio della scuola. Ma proprio l'incoscienza è alla base della tragedia, costata la vita a Manolo Spada, 14 anni. Sarà l'indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Frosinone Monica Montemerani, a ricostruire la dinamica dell'incidente perché finora questa è la pista più accreditata di sabato pomeriggio.

I fatti

Erano circa le 16 quando Manolo, in compagnia dei suoi due amici, è salito sulla sommità del palazzo. Erano lì per giocare. Quindi qualcuno ha deciso di saltare per scavalcare quel lucernario in plexiglass. Probabilmente non era la prima volta che i ragazzi provavano a fare quel salto. Ma per il povero Manolo è stata l'ultima. Stando a quanto finora ricostruito dalla questura, il quattordicenne nel tentativo di scavalcare il finestrone non è riuscito ad andare al di là del plexiglass. La struttura non ha retto al peso del giovane e si è frantumata. Manolo, senza più appoggi, è allora precipitato al suolo da un'altezza di circa trenta metri proprio attraverso quell'apertura. Quando i soccorritori sono giunti sul posto, la situazione era già irrimediabilmente compromessa. I medici hanno tentato di rianimare il ragazzo che è stato portato all'ospedale Fabrizio Spaziani dove il suo cuore ha cessato di battere nello stesso pomeriggio. Una tragedia che ha lasciato increduli i residenti del quartiere di Selva Piana. In tanti si sono riversati sul luogo della sciagura, altri ancora sono arrivati all'ospedale.
Ma per il giovane Spada non c'è stato nulla da fare. Gli agenti delle volanti e della squadra mobile sono stati incaricati di effettuare i rilievi e condurre le indagini. Con le dovute cautele sono stati sentiti gli altri ragazzini che erano con Manolo. Il lucernario è stato sequestrato in attesa di ulteriori esami. Sulla dinamica, al momento, non ci sono troppi dubbi.Tuttavia, dato il contesto in cui è avvenuta la tragedia, gli agenti non lasciano nulla al caso e valutano tutte le possibili ipotesi. Fino a ieri ancora non era stato stabilito se procedere con l'autopsia.
Questo lo deciderà nella giornata odierna il medico legale d'accordo con il sostituto procuratore titolare dell'indagine. Indagine che è proseguita anche nella giornata di ieri. Già sabato l'intera area era stata recintata con il nastro di sicurezza bianco e rosso. Sul posto oltre al 118 e alla polizia erano arrivati anche i vigili del fuoco e la polizia locale. Oltre a ricostruire l'avvenimento nei minimi dettagli si è trattato anche di mettere in sicurezza l'area per evitare che qualche emulo di Manolo possa cadere.

di: Raffaele Calcabrina